domenica 8 febbraio 2015

Bibbona, la Rennes-le-Chateau italiana


SITO TURISTICO                 www.bibbonaturismo.it

Quando durante un nostro viaggio nella Maremma Toscana scelsi di pernottare in un B&B di Bibbona, non immaginavo di trovare in questo borgo non molto conosciuto, testimonianze del passaggio in questa zona dell'Ordine dei Templari, e delle leggende legate a questo ordine cavalleresco, nato in Francia e diffusosi anche in Italia all'epoca delle Crociate, di Leonardo da Vinci e dei collegamenti di questo borgo con Rennes-le-Chateau, nelSud delle Francia.

Bibbona si trova nella Maremma Toscana, in provincia di Livorno, immersa nei boschi e nella campagna, ma poco distante dal mare.
Di origine villanoviana, Bibbona divenne poi etrusca.

campagna intorno Bibbona
Il suo nome deriva forse dal termine etrusco "Vibi" trasformato in "Vibius" in latino e poi in "Bibius", o forse deriva da "Via Bona", per il passaggio in questa zona dei pellegrini verso la Terra Santa.

La storia di Bibbona sembra sia legata fortemente alla presenza misteriosa dei Templari, l'Ordine cavalleresco cristiano di monaci-combattenti fondato a Troyes (in Francia) il 14 gennaio 1128, che aveva il compito di assicurare l'incolumità dei pellegrini che visitavano Gerusalemme.


La loro regola monastica fu appoggiata da Bernardo di Chiaravalle.
Il simbolo che contraddistingueva i Templari era una piccola croce patente (croce i cui bracci terminano con un tridente, "patte d'oie", e simbolo della Linguadoca) rossa in campo bianco o nero, posta sulla sinistra della loro veste.
Il loro nome deriva dal luogo a Gerusalemme dove avevano il loro quartier generale: la Cupola della Roccia, il santuario islamico sul Monte Moriah, vicino a dove si credeva fosse un tempo collocato il Tempio di Salomone.

Gestendo i beni dei pellegrini l'Ordine dei Templari costruì un forte sistema bancario capillare.
Questo fatto lo portò ad inimicarsi il re di Francia Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i suoi debiti appropriandosi dei beni dei Templari.
I monaci templari furono arrestati e dovettero subire un processo con accuse infamanti (idolatria, sodomia, eresia).
Torturati ammisero le loro presunte colpe, i loro beni furono trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri e l'Ordine fu soppresso(1313/1314).
L'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay che ritrattò le accuse in primo tempo confermate, fu arso vivo con Geoffrey de Charnay sull'Ile de la Cité, davanti a Notre Dame a Parigi.

Jacques de Molay
Il mistero che avvolge l'Ordine dei Templari riguarda le leggende intorno al Sacro Graal, all'Arca dell'Alleanza e ai segreti costruttivi delle loro opere militari.
I Templari, per un certo esoterismo, sono stati associati al Priorato di Sion, ai Rosacroce, ai Catari, agli Esseni, alla Sacra Sindone.
Questo alone di mistero ha avvolto anche Bibbona.

Testimonianze a Bibbona della presenza di cavalieri templari si ritrovano in alcuni dei monumenti religiosi e civili del borgo.

Bibbona conserva l'aspetto medievale di una fortezza abitata.
Del castello di Bibbona di epoca medievale, che fu una delle piazzeforti più importanti dell'Alta Maremma, rimangono le mura e una torre duecentesca della rocca, costruita con pietre arenarie squadrate. 

Rocca
La rocca nata come abitazione signorile divenne poi una torre d'avvistamento.
Il piano superiore crollò col terremoto del 1846.

piazza della rocca
Ma la Rocca non fu probabilmente l'unica fortificazione di Bibbona.
Da un quadro di una veduta di Bibbona di Alessandro Sei (del seicento), conservato nella Pieve di S.Ilario, si identifica, appena fuori dalle mura, dove sorge la Fonte di Bacco, una costruzione simile ad una fortezza.

Fonte di Bacco (Arco di Bacco)
La fonte, costruita nel XIII/XIV secolo, è divisa in due parti: la parte alta chiamata "Arco di Bacco" è separata da una strada dall parte bassa costituita da un lavatoio e da un abbeveratoio, coperti da una tettoia lignea su pilastri in laterizio.

Supposizioni:
Nell'interno dell'Arco di Bacco si nota un affresco con un giglio.
- Forse è un giglio fiorentino?
Bibbona era sotto l'influenza di Pisa e quindi perché rappresentare l'immagine della sua città rivale?
- Forse allora è un fleur de lys, il giglio francese?
Il Priorato di Sion, le cui origini lo fanno risalgono ai cavalieri templari, ha come simbolo il giglio francese.
Sull'arco è scolpita una spiga che reca incisa una croce patente nella corolla (simbolo dei templari) racchiusa in un cerchio dentellato (forse uno sperone).
- Era questo un simbolo esoterico?
- La ruota si riferisce invece a S.Caterina d'Alessandria (il cui simbolo è la ruota con cui fu martirizzata), la Santa a cui i Templari erano devoti? 
Inoltre sempre nell'arco vi è l'affresco scolorito di un cavaliere inginocchiato.
L'Arco di Bacco è interrato per metà della sua altezza.
- Era quindi questo l'accesso alla fortezza templare che si vede nel dipinto?
 ...

Rientriamo ora nel borgo medievale.
mura del castello di Bibbona (sotto il Palazzo del comune Vecchio)




Sulla rampa d'accesso al castello si trova il Palazzo del Comune Vecchio, già Palazzo Pretorio.
Sino al 1785 era affiancato dalla Porta del Sole, l'antico accesso alla rocca.

Sulla facciata, con balcone dei primi del novecento, si trova lo stemma de' Medici e l'unità di misura in uso in Toscana sino al 1860.
 
Palazzo del Comune Vecchio
Arriviamo ad un altro luogo legato ai Templari, la Pieve di S.Ilario.
La chiesa risale al XII secolo, ed era la chiesa plebana del castello.

navata della Pieve di S.Ilario
navatella della pieve di S.Ilario







Inizialmente ad una sola navata, venne nel XV secolo ampliata aggiungendo una navatella sinistra, divenendo così di forma trapezoidale, ma mantenendo alcune parti in stile romanico.


La facciata è a capanna con portale sormontato da una lunetta ad arco e un rosone.

facciata della Pieve di S.Ilario
 Sul lato destro della chiesa si erge il campanile.

lato destro della chiesa con campanile
Nella chiesa sono conservate due acquasantiere di marmo ottagonali: una del XVI secolo, l'altra trecentesca con riquadri con rilievi fitomorfici e geometrici, con teste umane e zoomorfiche.

L'ottagono è la figura che avvicinandosi al cerchio simboleggia l'infinito.
Sull'acquasantiera del trecento sono raffigurati:
- due protomi leonine
- una rosa a 5 petali (simbolo di S.Giovanni Battista)
- S.Giovanni Evangelista ritratto con lineamenti femminili (viso glabro)
- S.Giovanni Battista (viso barbuto)
- un leone passante (i Templari non potevano affrontare il leone con le armi)
- l'agnello crocifero (un'altra iconografia dei Templari)
- una ruota con croce patente (spianata per non apparire come tale)
tutti simboli questi legati ai Templari.

acqusantiera del trecento con: S.Giovanni Evangelista, la rosa a cinque petali e protome leonina
acquasantiera del trecento con: protome leonina, l'agnelo crocifero, il leone passante e la ruota con croce patente
Nella chiesa vi è il dipinto di Alessandro Sei dove, come ho già detto, si vede Bibbona come era nel '600 e la possibile fortezza dei Templari andata perduta.
In esso sono rappresenti S.Ilario e S.Bartolomeo, e anche questi due Santi erano venerati dai Templari.
S.Ilario Vescovo di Poitiers, protettore dei Templari, si festeggia il 14 gennaio che corrispondeva al giorno dell'approvazione della regola dell'Ordine del Tempio.
Di S.Bartolomeo invece i Templari conservavano la reliquia di un braccio del Santo.

S.Ilario e S.Bartolomeo in un dipinto di A.Sei nella Pieve di S.Ilario
Vi è anche nella chiesa il dipinto della Madonna del Rosario del XVI secolo, di scuola fiorentina.

Madonna del Rosario
Il fonte battesimale e il ciborio sono del XVI secolo.

ciborio del XVI secolo
fonte battesimale del XVI secolo






















Alla sinistra del portale della chiesa si può trovare incisa sul muro la croce patente dei Templari, e sempre sullo stesso muro il graffito di un "Golgota", un simbolo iconografico diffuso presso i Templari.

Croce dei Templari incisa sul muro della Pieve di S.Ilario
"Golgota" inciso sul muro della Pieve di S.Ilario
La chiesa faceva parte di un piviere che comprendeva la chiesa di S.Giovanni al Poggio Romeo, oggi Podere S.Giovanni, appena al di fuori del paese.
Qui si trovava un tempo un ospedale che accoglieva in quarantena i pellegrini provenienti dalla Terra Santa.
Nel XV secolo l'ospedale passò ai Cavalieri di S.Giovanni di Gerusalemme (Cavalieri di Malta), come molti beni dei Templari quando l'ordine fu soppresso.
Sul muro esterno vi sono due teste scolpite: si ritiene che rappresentino due Santi decollati: S.Giacomo Maggiore e San Giovanni Battista.
I Templari erano devoti ai due Santi.
Ma le teste potrebbero anche essere semplici figure apotropaiche, di altre epoche.

E' d'obbligo una passeggiata tra vie e vicoli dell'antico borgo, tra archi e passaggi, con pietre antiche che parlano del loro misterioso passato.












Poi ci si può recare, fuori dalle mura, alla Chiesa di Santa Maria della Pietà.

Chiesa di S.Maria della Pietà
Questo è un altro luogo di Bibbona che per molti motivi ha fatto pensare e fantasticare sulle sue origini e sui suoi messaggi celati.

La chiesa fu costruita alla fine del '400 da due allievi di Leonardo da Vinci: Ranieri Jacopo da Tripalle e Vittorio Ghiliberti (figlio di Lorenzo Ghiliberti).

Ci si è chiesti se nella progettazione della chiesa non vi abbia "messo lo zampino" lo stesso Leonardo.
Un illustre studioso di Leonardo, Carlo Pedretti, ha ritrovato in una mappa della Toscana occidentale disegnata da Leonardo e conservata dalla famiglia reale dei Windsor, la riproduzione di solo questa chiesa a Bibbona.
Leonardo trascorse un po' di tempo presso il castello di Bibbona intorno al 1503.

Inoltre, nel suo dipinto la Vergine delle Rocce della collezione Cheramy (le altre due versioni del dipinto si conservano alla National Gallery a Londra e al Louvre a Parigi), si è voluto identificare la chiesa sullo sfondo con quella di Bibbiona.

Vergine delle Rocce - Leonardo (collezione Cheramy)
Chiesa di S.Maria delle Rocce nel dipinto di Leonardo la Vergine delle Rocce

Perché Leonardo, XII Gran Maestro del Priorato di Sion (1510/1519) e devoto a S.Giovanni Battista, aveva tanto a cuore questa chiesa?

Il motivo della costruzione di questa chiesa va cercato in un episodio miracoloso che avvenne in epoca longobarda.
Un giorno la figlia di un nobile del luogo si fermò davanti all'edicola di una Madonna dipinta su un sasso, e venne rapita da Agilulfo, un guerriero longobardo che terrorizzava e predava gli abitanti di questa zona.

Agilulfo e la ragazza caddero da cavallo e vennero soccorsi e curati dai monaci benedettini di S.Maria del Masio, che riuscirono anche a convertire il guerriero.
Venne così costruito un monastero per ringraziare la Madonna.
L'immagine della Madonna miracolosa viene conservata incastonata nell'altare maggiore della Chiesa della Madonna della Pietà.

Il monastero passò poi all'ordine dei Vallombrosiani nel 1257, che lo abbandonarono per l'aria malsana e si spostarono dentro al castello (chiesa di S.Giuseppe).
La chiesa di S.Maria del Masio fu poi demolita.

Secoli più tardi, nel XV secolo, la Madonna fece altri miracoli, trasfigurandosi, ovvero cambiando di colore.
Anche il Savonarola in alcuni suoi versi menziona l'accaduto.
Si pensò quindi d'innalzarle una chiesa.

La chiesa è stata costruita interamente in mattoni e riproduce fedelmente la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La sua pianta è a croce greca, con al centro un cerchio iscritto in un quadrato.
E' uno dei primi esempi di chiesa rinascimentale a pianta centrale a croce greca.

Sopra l'intersezione dei bracci sorge una cupola rotonda.

cupola sull'intersezione dei bracci della chiesa
Su tre bracci della pianta a croce si aprono altrettanti portali in pietra sormontati da lunette.
Sulle architravi dei portali vi sono tre frasi tratte dalla Bibbia, dalla Genesi (28,17), dove si parla del risveglio di Giacobbe e del suo sogno di una scala che collegava la Terra al Cielo.

portale con la scritta "Terribilis est lucus iste ets"
portale con la scritta "Domus est Pietas et Gratiae"

Le frasi riportate sulle architravi sono:
"TERRIBILIS EST LOCUS ISTE ETS"
  ("Questo è un luogo terribile")
"HAEC EST DOMUS ET PORTA COELI"
  ("Questa è la casa e la porta del Cielo")
"DOMUS EST PIETAS ET GRATIAE"
  ("E' casa di pietà e grazia")
Perché questo doveva essere un "luogo terribile"?
E qui si spiega il titolo del mio post: la stessa scritta compare sull'architrave della Chiesa della Maddalena a Rennes-le-Chateau nella regione della Linguadoca, in Francia.

architrave della Chiesa della Maddalena a Rennes-le-Chateau
Come ormai tutti sanno Rennes-le-Chateu è divenuta famosa per il libro di Dan Brown "Il Codice da Vinci", per Bérenger Saunière parroco della chiesa (1885/1909) e le sue presunte scoperte e per i misteri della ricerca del Santo Graal e del tesoro nascosto dai Templari.
Come si poi scoperto, scrittori e giornalisti hanno fantasticato molto sui collegamenti possibili tra questo luogo e segreti scomodi mai rivelati, sul Sang Real ("Sangue Reale" divenuto San Greal e poi Santo Graal), la dinastia che discenderebbe da Gesù (non morto sulla croce) e Maria Maddalena, che approdarono sulle coste francesi (Marsiglia), dando vita alla dinastia dei Merovingi.

Inoltre la parola "terribilis" in latino significa anche "cosa che incute rispetto" (= il "timor di Dio").

Ognuno è libero di credere a quello che vuole, ma è ormai certo che vi sia poco di reale in tutte queste elucubrazioni e che comunque, non solo queste due chiese portano scritte sui loro portali queste frasi bibliche (per esempio il Santuario di S.Michele a Monte S.Angelo - FG).

Forse la traduzione della parola ETS con cui termina la frase è il vero mistero.

All'inizio la chiesa fu sotto la giurisdizione della Badia dei Magi, poco distante dal paese.
Poi venne costruito un monastero annesso alla parte settentrionale della chiesa, retto dai Canonici di S.Pietro, che seguivano la regola di S.Agostino (colui che accolse nella chiesa le teorie neoplatoniche).
Nel XVI secolo fu chiesta la soppressione di quest'ordine locale perché i monaci erano stati accusati di apostasia.
Il monastero fu affidato ai Vallombrosiani che, eressero nella chiesa una pala d'altare raffigurante S.Bernardo da Chiaravalle (che come dissi all'inizio del post, aveva collaborato ala regola dell'Ordine dei Templari).

All'interno della chiesa è anche conservata l'epigrafe tombale del cosiddetto Cavaliere del Tau.
I cavalieri del Tau era il più antico Ordine religioso cavalleresco che lungo la Via Franchigena (Romea) assistevano i pellegrini.
Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico, e con essa si effigiavano anche gli scudieri dei Cavalieri Templari, e tale simbolo veniva cambiato con la croce patente al passaggio di grado a cavalieri.
Ma la lettera Tau era usata anche dai Vallombrosiani e da S.Francesco.

Il misterioso cavaliere dell'epigrafe era Marco Antonio Raspollinius, chirurgo a Bibbona proveniente da Terranova Bracciolini e morto a ventiquattro anni.
Il cognome potrebbe essere volgarizzato in "Grappolini" ed essere associato al grappolo d'uva tenuto da un braccio che si trova nello stemma dell'epigrafe.

Sull'epigrafe c'è anche, nell'enigmatico stemma con il Tau, un sole con raggi inclinati in senso antiorario (= negazione della luce=tenebre), il Sol Niger degli alchimisti?
A quei tempi (XVII secolo) i chirurghi erano soliti avvalersi di pratiche magiche e s'interessavano spesso di alchimia.
Ma in epoca di Cotroriforma era difficile rappresentare in una chiesa questi simboli.
Anche qui sono solo supposizioni sull'interpretazione di segni enigmatici che vengono fatte da esperti e non.

Appassionati di misteri, o amanti dell'arte, questa è comunque una chiesa da visitare.
Noi non siamo riusciti a vedere i suoi interni, e neanche ho trovato foto che li ritraessero (forse questo è il vero mistero!?).

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B&B                                        LA LOCANDA DI VILLA TOSCANA
                                                www.lalocandadivillatoscana.it
                                                Via Vittorio Emanuele 41
                                                0586 671936
                                                338 9651142
                                                335 6852353
                                                camera matrimoniale 130 €

Locanda di Villa Toscana




GIUDIZIO
Posto appena al di fuori del borgo, tra la Fonte di Bacco e la Chiesa di S.Maria della Pietà, è questo un B&B al quale bisogna telefonare una mezz'ora prima dell'arrivo per farsi accogliere.




L'antica casa si articola su tre piani, divisa da una ripida scala centrale, che separa le due piccole sale per la colazione/salotto.

una sala colazione/salotto
una sala colazione/salotto
l'altra sala colazione/salotto
l'altra sala colazione/salotto
scale del B&B
Avevamo prenotato una camera matrimoniale, ma c'è stata assegnata una delle suite  poste a livello del piccolo giardino.

giardinetto davanti alla suite
piani superiori del B&B
Non sappiamo il motivo dell'upgrade, ci è solo stato detto che ci avevano dato la stanza migliore, quasi a prevenire la mia possibile lamentela sul marcato odore di muffa della camera (una parete è posta a contatto con la terra).

la nostra suite
zona letto della suite
particolari dell'angolo soggiorno
particolari dell'angolo soggiorno






















La camera, molto bella, accogliente, spaziosa, con angolo salotto, con camino e volta a vela, possedeva solo una grande porta finestra.

zona soggiorno della suite
Date poi le dimensioni della camera, ci si aspetta un bagno grande, mentre questo risulta piccolo, scomodo, senza finestra e inevitabilmente si bagna facendosi la doccia, essendo questa aperta.

il bagno della suite
Ho scelto di alloggiare in questo B&B perché pur essendo arredato in stile rustico toscano, mi sembrava che avesse lo charme delle chambres d'hotes da noi frequentate in Francia.
Devo dire che in parte è così, nella scelta della location, nella cura dell'arredamento e dei particolari.
Quel che invece ho trovato inadempiente alle mie aspettative è il tipo di servizio.
In special modo la colazione, scarsa e di non alta qualità: piccola macedonia, succo d'arancia confezionato, un solo tipo di marmellata, un solo croissant a persona (direi surgelato e scaldato al momento, dato che dentro era crudo!), senza dolci fatti in casa (prerogativa di tutti i B&B), ma solo due tipi di biscotti di cui potrei dire la marca!

colazione
Insomma questa struttura mi ha un po' deluso sotto alcuni aspetti, e non sempre un upgrade della camera accontenta il cliente!


CONCLUSIONI
Se ci si addentra nelle viuzze e nei vicoli del borgo di Bibbona si respira un'aria di un'epoca passata, con le vecchiette sull'uscio di casa o sedute sulle panchine davanti alla chiesa che con le loro chiacchiere cercano di far passare il tempo, felici di poter osservare il passaggio di uno "straniero" che, come noi, le saluta.
La visita del borgo diviene più intrigante poi se si pensa che Bibbona è stata un luogo magico degli Etruschi, una sede dei Templari, ha avuto l'attenzione di Leonardo da Vinci e rimandi al Sacro Graal.
Lasciamoci affascinare dunque da questo borgo e dai suoi misteri.

Se si vogliono avere su Bibbona altre interessanti notizie o approfondire meglio certi argomenti vi rimando a questi link :

http://folledicorsa.blogspot.it/2015/03/bdc-7-i-cedri-e-le-botti-di-bibbona.html

www.lacaliforniaitaliana.it

5 commenti:

Unknown ha detto...

Salve,
complimenti per la descrizione.
Se vuole su www.lacaliforniaitaliana.it può trovare altro su Bibbona per arricchire il suo blog.
Marco

Raffaella ha detto...

Grazie Marco

Unknown ha detto...

Grazie ! bellissimo resoconto. confesso che pur vivendoci non conoscevo questo aspetto della storia di Bibbona legata ai templari , molto interessante !

Raffaella ha detto...

Grazie a te per averlo letto...è bello suscitare l'interesse dei miei lettori!

Fania ha detto...

Grazie della visibilità, sono una delle persone che ha contribuito a far emergere questi aspetti "nascosti" di Bibbona nel periodo dal 2009 al 2016, prendendo il testimone lasciatomi da Anna Giacomini e Alberto Cavazzoli.

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