giovedì 16 novembre 2017

Il Palazzo Ducale di Mantova: il Castello di S.Giorgio (percorso di visita)


Il Palazzo Ducale di Mantova è composto da molti edifici costruiti in epoche diverse.
Non è facile orientarsi dentro questa "città nella città". 
Qui ripropongo il percorso di visita, avendo già dedicato un post alla generale evoluzione nel tempo del palazzo.

La visita del palazzo si articola in Corte Vecchia, Castello di S.Giorgio e Corte Nuova, con orari di visita diversi.

In questo post vi racconterò di Castel S.Giorgio escludendo la sua famosa "Camera Picta", definita "la più bella camera del mondo", alla quale dedico un doveroso post a parte.

Si accede a questa parte del Palazzo Ducale tramite un voltone che dà su Piazza Sordello.
Il voltone è dedicato a Gabriele D'Annunzio per ricordare una sua visita a Mantova.

passaggio coperto che conduce a Piazza Castello
Venne realizzato nel XVI secolo per accogliere l'arrivo a Mantova di Filippo II di Spagna.
La decorazione parietale a finte architetture e finti marmi si è in parte conservata.
Ha un soffitto con travi in legno.

Il portale ad arco di trionfo è opera di Antonio Maria Viani.

decorazione del passaggio
decorazione del passaggio

Questo passaggio coperto conduce a Piazza Castello, un ampio spazio chiamato anticamente "Prato di Castello", destinato alle manovre militari, e che in passato ospitava anche una fiera.

Piazza Castello (con una torre del Castello di S.Giorgio e il campanile della Chiesa Palatina di S.Barbara)
Tra gli spazi aperti del Palazzo Ducale è questo il più esteso.
Ha una pavimentazione in ciottoli e tarsie di marmo.

porticato di Piazza Castello
Nel Tardo Cinquecento la piazza è stata porticata su tre lati.
I portici, decorati ad affresco con festoni di fiori e frutta, furono forse progettati dal Bertani.

portici di Piazza Castello
decorazione dei portici
Sul lato nord non porticato vi era un tempo la Cancelleria.

Sulla sinistra della piazza si trovava il Teatro di corte, più volte ricostruito, sostituito nel XX secolo dal Mercato dei Bozzoli e oggi sede del Museo Archeologico Nazionale.

portico adiacente l'ala che racchiudeva il Teatro di corte
Sulla destra della piazza vi è un passaggio che mette in comunicazione con la Chiesa Palatina di S.Barbara.
I marchesi potevano raggiungere la chiesa tramite il cosiddetto Corridoio di S.Barbara, direttamente dal castello.

Corridoio di S.Barbara visto da Piazza Castello
Un'esedra, anch'essa opera di Anton Maria Viani, immette all'ingresso ovest del castello.

esedra che immette al castello
portico dell'esedra
Il castello fu commissionato all'architetto militare Bartolino da Novara da Francesco I Gonzaga alla fine del Trecento.

Castello di S.Giorgio
Il castello, sorto sulle rovine di una chiesa sulle rive dei due laghi (Lago Inferiore e Lago di Mezzo), era composto da un nucleo centrale con agli angoli quattro torri sporgenti.

fossato del castello
Era circondato da un profondo fossato ed era dotato di tre ingressi, tre ponti levatoi e rivellini.
Aveva merli ghibellini e camminamenti di ronda.

ingresso al castello con passaggio carrabile e passaggio pedonale
Ludovico III fece del castello la residenza principale della corte a metà Quattrocento, chiamando alla realizzazione del progetto artisti come Mantegna e Luca Fancelli.
Il castello perse così la sua funzione militare.
Isabella d'Este e suo marito Francesco II Gonzaga fecero apportare modifiche sia al pian terreno che al piano nobile del castello, e l'arricchirono di opere d'arte.
Nel Cinquecento poi vennero addossati al castello nuovi edifici che ne occultarono la sua struttura originaria.
Nel castello Andrea Mantegna aveva anche decorato una cappella andata distrutta.

Nel 1531, in occasione delle nozze tra Federico II Gonzaga e Margherita Paleologa, Giulio Romano rinnovò alcune stanze del piano nobile e aggiunse per la duchessa una palazzina verso i laghi (oggi non più esistente).
Un altro rinnovamento del castello si ebbe per il matrimonio di Francesco III Gonzaga e e Caterina d'Austria (1545), con la decorazione della Camera dei Soli, la Camera di Mezzo, la Camera delle Cappe e la Camera delle Armi.
Nel XVI secolo il castello venne collegato alle altre fabbriche del palazzo tramite una scala ponte detta Scala di Manto, che scavalcava il fossato.
 Fu Guglielmo Gonzaga a riportare la residenza in alcuni edifici di Corte Vecchia.
Durante la prima metà dell'Ottocento (dominazione asburgica), venne utilizzato come carcere: si ricorda che qui furono imprigionati i Martiri di Belfiore e alcuni patrioti risorgimentali (1852).
CURIOSITÀ: l'unico prigioniero che riuscì a scappare da questo carcere fu Felice Orsini nel 1855.


Varcato l'ingresso del castello si sale per la cosiddetta Scala dei Cavalli, una scala a forma elicoidale con le pareti e la volta dipinte a finto marmo.

Scala dei Cavalli
Scala dei Cavalli
La prima sala è un'anticamera dove si possono apprendere, tramite pannelli e un filmato, notizie relative al capolavoro che si sta per visitare: la Camera Picta.

Camera Picta (Andrea Mantegna)
Camera Picta (Andrea Mantegna)
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Da una porta della Camera Picta si entra nella Camera dei Soli, decorata nel 1549, come le successive sale. in occasione del matrimonio di Francesco III e Caterina d'Austria.
Il duca vivrà qui solo un anno, a causa della prematura morte.

Camera dei Soli
volta della Camera dei Soli
Due soli della volta danno il nome alla camera.
Girali fitiformi li circondano e ornano il fregio del finto architrave a motivi geometrici che simulano finti marmi colorati.

particolare della volta con i due soli
Anche le pareti erano in passato decorate con specchiature.
Il camino è invece quattrocentesco.

camino quattrocentesco
In queste sale sono esposte 85 opere date sino al 2025 in comodato d'uso a Palazzo Ducale dal collezionista Romano Freddi.
Tra le opere ve ne sono alcune appartenute ai Gonzaga dopo essere state per secoli lontane da Mantova, mentre altre ne richiamano il gusto.

Matrimonio Mistico di S.Caterina d'Alessandria (1330-  Maestro del Matrimonio Mistico - dalla Cappella Bonacolsi)
Madonna col Bambino in trono con angeli e i Santi Giovanni Battista e Antonio Abate (1390/1400 - Lorenzo Bicci)
Angelo adorante o Annunciazione (1350 - attr. Allegretto Nuzi)
Crocifisso con angeli (1315/1320 - Maestro della Cappella Bonacolsi)
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La Camera di Mezzo ha una volta a botte con finti costoloni, che delimitano in ampi settori, fasce alternate a finte membrature dipinte a girali fitiformi, e con cartelle e specchiature esagonali a finto marmo.

volta della Camera di Mezzo
Nelle specchiature vi sono figure ottagone a rosoncini.
Nella volta vi s'intravedono anche giochi di putti.

particolare della volta
Le pareti presentano qualche lacerto a finto marmo policromo.
Il portale, in pietra nera di paragone, proviene dalla demolita Palazzina della Paleologa.

Sempre della Collezione di Romano Freddi:

da sinistra: Sante Maria Maddalena ed Edvige (1390/1400 - Maestro di Trěboň) / Santi Giuda Taddeo e Tommaso (1390/1400 - Maestro di Trěboň) / Madonna col Bambino in trono e quattro angeli (1486 - Guidaccio Cozzarelli)
Ritratti femminili di profilo (1460 - bottega di Bonifacio Bembo)
da sinistra: Donna con melagrana nella mano sinistra (1500 o 1600 - ambito Antonio Barili o Domenico Arrighetti) / Madonna col Bambino (XV sec. - copia da Antonio Rossellino) / Madonna col Bambino in trono (XIV sec. - anonimo toscano) / Madonna col Bambino in trono (XIV sec. - anonimo abruzzese)
da sinistra: Madonna con Bambino in trono (XV sec. - scultore area alpina) / Madonna col Bambino benedicente (1510 - bottega dei Della Robbia) / S.Giovanni Evangelista (XVI sec. - Giovanni da Nola)
boccale trilobato e piatti rinascimentali
cassette con scene romane e mitologiche (1500)
calamaio e piatti rinascimentali
Beata Osanna Andreasi (1540/1550 - pittore mantovano)
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L'ambiente seguente viene chiamato Sala della Cappe per le valve di conchiglia, dette in italiano antico "cappe", che con figure danzanti si trovano sopra il cornicione che decora la sala.

decorazione della Sala delle Cappe
valve o "cappe" della volta
Al di sopra vi sono specchiature con grottesche e con quattro medaglioni che raffigurano i quattro elementi naturali.

decorazione a grottesche e quattro medaglioni con i quattro elementi naturali
Ecco alcuni pezzi della Collezione Romano Freddi esposti in questa sala:

Giove Nettuno e Plutone si spartiscono i tre Regni (1536/1538 - Luca da Faenza su disegno di Giulio Romano)
Cristo alla Colonna (1520 - pittore romagnolo)
piatti di manifatture rinascimentali italiane
piatti e vaso di manifatture rinascimentali italiane
piatti di manifatture rinascimentali italiane
vassoio di acquareccia con profilo virile (Manifattura di Deruta)
bronzetti rinascimentali
Ritratto di Luigi "Rodomonte" Gonzaga (recto - pittore italiano settentrionale del XVI sec.)

Crocifisso (verso - pittore italiano settentrionale del XVI sec.)
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Da questo ambiente si potrebbe accedere ai camerini di Isabella d'Este: lo Studiolo e la Grotta, posti nella contro torre sud orientale.
Ma l'accesso a questi ambienti è interdetto da una corda.

accesso alla Grotta
Si può però intravedere la volta lignea dorata e intagliata dai fratelli Mola (1505) della Grotta, decorata con le imprese isabelliane del silenzio (o delle pause) e del lotto.
Le pareti sono decorate con motivi geometrici a finti marmi.
In precedenza quest'ambiente era stato uno studiolo di Ludovico II e la volta era dipinta con segni zodiacali.

Grotta
Lo Studiolo è posto esattamente sopra la Grotta.
Qui erano conservate opere di Andrea Mantegna, del Perugino, di Lorenzo Costa il Vecchio (oggi al Musée du Louvre a Parigi).

accesso allo Studiolo
Isabella d'Este viveva al piano nobile del castello, mentre il marito, Francesco II Gonzaga viveva al pian terreno.
Rimasta vedova nel 1519, si spostò con gli arredi dei suoi camerini nell'appartamento vedovile che si fece allestire al pian terreno in Corte Vecchia.
Per questa ragione al castello rimane ben poco del suo sfarzoso appartamento.
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Ritornando indietro sui nostri passi sino alla Camera dei Soli si passa nella Galleria degli Stemmi, che prende nome dai due stemmi in pietra che si trovano alle sue due testate.

stemma gonzagesco della Galleria degli Stemmi
stemma della Galleria degli Stemmi
Ecco le ultime opera della Collezione Romano Freddi esposte al castello:

da sinistra: Ritratto del Cardinale Francesco Gonzaga (1550/1580 - bottega di Fermo Ghisoni) / Ritratto di un Gonzaga della linea "Nobili" (1550/1580 - bottega di Fermo Ghisoni)
da sinistra: Ritratto di Luigi Gonzaga (1550/1580 - bottega di Fermo Ghisoni) / Ritratto di Francesco II Gonzaga  (1550/1580 - bottega di Fermo Ghisoni)
Santo Certosino (XVI sec. - bottega dei Della Robbia)
Parabola del Tesoro Nascosto (1619/1621 - Domenico Fetti)
Ritratto di Vincenzo I Gonzaga (1600/1620 - copia da Frans Pourbus)
Ritratto di Francesco IV Gonzaga (1605 - facente parte della Pala della Trinità - Pieter Paul Rubens)
Ritratto di Margherita Gonzaga d'Este (1604/1605 - Frans Pourbus il Giovane)
Ritratto di Margherita Gonzaga d'Este (1580 - pittore mantovano)
da sinistra: busto di Soldato (XIX sec. - Angelo Minghetti) / busto reliquiario (XV sec. - scultore toscano)
soffietto (XVI sec.), mazza da parata (XVII sec.) e spada (XVI sec.)
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A questo punto del percorso di visita si riscende la Scala dei Cavalli per visitare il cortile porticato e alcuni ambiente del pano terra.

cortile interno del castello
Il porticato del cortile interno del castello risale al 1472.
E' un portico con colonne corinzie che occupa due lati contigui del cortile.
Il portico, d'ispirazione toscana, è opera di Luca Fancelli, su probabile progetto di Andrea Mantegna.

portico cinquecentesco
Forse le arcate e le colonne del lato settentrionale del cortile facevano parte di una costruzione antecedente al castello, forse della demolita Chiesa di S.Maria Capo di Bove.

Le pareti sotto il portico hanno decorazioni che appartengono a diverse epoche.

decorazione del portico con paesaggio
Si possono però distinguere sul lato nord le raffigurazioni delle imprese dipinte all'epoca di Federico II Gonzaga: la salamandra con il motto "QUOD HUIC DEEST ME TORQUET" ("Ciò che manca a questa creatura tormenta me"), il monte olimpo con il motto "FIDES", il cane bianco retroverso.

decorazione del portico con impresa della salamandra

Sotto il portico meridionale sono esposti elementi lapidei quali colonne, capitelli, elementi architettonici.

raccolta lapidaria
raccolta lapidaria e raffigurazione dell'impresa del cane bianco retroverso
raccolta lapidaria
raccolta lapidaria
raccolta lapidaria
Le opere in pietra, esposte sotto il portico settentrionale, provengono da edifici cittadini (XIV/XVI secolo).

sarcofago/vasca con stemma
sarcofago/vasca con tre stemmi
Sarcofago del Vescovo Ruffino Landi (XIV sec.)
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Si entra quindi nelle sale che facevano parte dell'appartamento di Francesco II Gonzaga, dove durante la nostra visita era allestita la mostra "Ecco il Gran Desco Splende. Lo spettacolo del mangiare", che illustrava con oggetti e quadri il convivio nelle corti europee tra Cinquecento e Settecento.

abiti di cortigiani

abiti di cortigiani

abiti di cortigiani

strumenti d'intrattenimento antichi
servizio da tavola in argento
vasellame con stemmi gonzageschi
piatto da credenza d'Isabella d'Este con il motto "NEC SPE NEC METU"
piatto da credenza con stemma gonzagesco e le alfa e omega intrecciate d'Isabella d'Este
coppa con custodia
bicchiere di cristallo
suppellettile da credenza
suppellettile da credenza
suppellettile da credenza


suppellettile da credenza
alzata da tavola in forma di pianta ornamentale
posate da viaggio dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria
servizio da tavola con tre coperti (Manifattura Augarten - Vienna)
posate da caccia dell'Arciduca Sigismondo d'Austria
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Nella Sala del Sole spicca al centro della volta la decorazione di fine Quattrocento che raffigura un sole.
Sono anche raffigurate girali nei costoloni e un finto cassettonato con rosoncini.

volta della Sala del Sole
Nelle lunette nell'alto delle pareti si ripetono alcune imprese dei Gonzaga: il Cane bianco retroverso, la Cervetta, la Museruola, lo Scoglio, le Ali con anello, la Tortorina, il Guanto, il Sole.

Sala del Sole: l'impresa dello Scoglio e del Sole nell'imbotto della finestra
Sala del Sole: l'impresa della Cervetta
Sala del Sole: l'impresa del Cane bianco retroverso
Sala del Sole: l'impresa della Tortorina e quella del Guanto nell'imbotto della finestra
Sala del Sole: stemma gonzagesco
Sala del Sole: l'impresa della Museruola con il motto "CAUTIUS"
Sala del Sole: l'impresa delle Ali con anello
In questa sala rimane un lacerto della decorazione a grottesche e tabelle delle pareti.

decorazione parietale

Anche in un'altra sala dell'appartamento si trova sulle pareti un lacerto della decorazione a specchiature geometriche.


Il castello era stato collegato alla Corte Nuova tramite la cosiddetta Scala di Enea, posta all'ingresso del castello...

Scala di Enea
...ma questo costituisce l'argomento di un altro post.

http://www.mantovaducale.beniculturali.it
Orari: martedì/sabato  8.15/19.15
domenica e festivi       8.15/13.30  13.45/19.15
Costo: 12€ (comprendente il Castello di S.Giorgio, la Corte Vecchia e parte della Corte Nuova)
per i possessori di MANTOVA CARD + SABBIONETA si richiede 5,50€ aggiuntivi
1€ per la prenotazione (facoltativa) allo 041 2411897 (lunedì/venerdì 8.30/19.00 e sabato 9.00/14.00)
GRATIS prima domenica del mese


CONCLUSIONI
Il Castello di S.Giorgio costituisce una tappa imperdibile della visita di Mantova, e nello stesso tempo è un'immancabile parte della visita del Palazzo Ducale.
Questo non solo per la Camera Picta voluta da Ludovico II Gonzaga, ma anche per gli appartamenti voluti da Francesco II Gonzaga ed Isabella d'Este.
Tra queste mura si è respirata un'aria satura d'arte, con gli affreschi realizzati da Andrea Mantegna e le grandi opere artistiche conservate nei camerini di Isabella d'Este.
Una visita che merita tempo e attenzione.
Vi consiglio di recarvi nuovamente a Piazza Castello quando ormai è calata la notte, e passeggiare nel grande spazio deserto con luci rarefatte piene di atmosfera.

passaggio coperto che immette a Piazza Castello
Piazza Castello con la Chiesa Palatina di S.Barbara
portico di Piazza Castello
portico del Palazzo del Capitano a Piazza Sordello

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