A poca distanza dalle mura di Marrakech (2,5 km), a 30 minuti a piedi da piazza Jemaa el Fna, si trovano quelli che sono conosciuti come i Giardini Menara (o Le Jardin de la Ménara).
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viale d'ingresso dei Giardini Manara |
I Giardini Menara sono i giardini più antichi dell'Occidente Mussulmano. Furono infatti realizzati nel XII secolo, sotto la dinastia degli almohadi. Vennero fatti costruire nel 1157 dal califfo Abd Al-Mu'min, a Ovest del suo palazzo e collegati a questo tramite un cancello distrutto insieme al palazzo nel XIII secolo.
Venne costruito un recinto e piantumato al suo interno un grande frutteto irrigato con l'acqua immagazzinata in un grande bacino.
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bacino |
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bacino
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Il bacino era alimentato da khettaras, canali sotterranei che ancor oggi portano l'acqua dalle sorgenti delle montagne dell'Atlante (poste a 30 km dalla città) fino a Marrakech.
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montagne dell'Atlante all'orizzonte |
La realizzazione dei giardini fu affidata a Hajj Ibn Yaich, scienziato e legislatore andaluso e autore del progetto della Koutoubia.
Inizialmente il bacino doveva avere una funzione militare oltre che la già citata funzione utilitaristica. Doveva infatti servire come luogo di riposo e piscina per le truppe di ritorno dal servizio militare. Inoltre il bacino veniva usato per addestrare i soldati almohadi ad attraversare a nuoto il Mediterraneo e conquistare l'Andalusia.
Il bacino misura 195 X 160m ed è poco profondo. E' posto sopra il livello del suolo per poter irrigare a gravità i giardini circostanti. In esso oggi nuotano numerose carpe.
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contrafforti del bacino e suo livello rispetto al suolo |
Sul lato Nord-Est del bacino si trova una vasca ornamentale ottagonale e un'antica fontana
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vasca ottagonale con fontana |
CURIOSITA': Una leggenda racconta che nel XII secolo Abu Bakr Ben Omar, il fondatore della città di Marrakech, avrebbe seppellito i suoi bottini di guerra sotto l'attuale bacino.
Sul bacino si affaccia un padiglione (o menzeh = faro) fatto costruire nel 1866 come residenza estiva dal sovrano alawita Sidi Muhammed Ibn 'Abdallahnel, sui resti di un padiglione più antico.
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padiglione |
Il padiglione (12 X 12 m) e il suo piccolo giardino sono recintati da un alto muro in adobe (mattoni di argilla, sabbia e paglia essiccati).
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muro di cinta e ingresso al padiglione |
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muro di recinzione del padiglione e del suo giardino |
L'edificio è ricoperto da un tetto piramidale con tegole verdi. Il padiglione, posto sul lato meridionale del bacino, è articolato su due livelli.
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facciata rivolta verso il bacino |
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facciata del padiglione rivolta verso il giardino |
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portale d'ingresso al padiglione |
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finestre della facciata del padiglione decorate con motivi ocra |
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giardino del padiglione |
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giardino del padiglione |
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giardino del padiglione |
Fregi a motivi geometrici policromi decorano l'interno e l'esterno dell'edificio, così come soffitti in legno dipinto e mosaici policromi (zellige).
Il piano terra era ad uso domestico e presenta un ambiente sorretto da quattro pilastri e un avancorpo a tre arcate rivolto verso il bacino.
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ambiente del piano terra del padiglione |
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ambiente del piano terra del padiglione |
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un'arcata dell'avancorpo rivolta verso il bacino |
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avancorpo del padiglione |
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soffitto al piano terra |
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soffitto al piano terra |
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soffitto al piano terra |
Il piano superiore, accessibile tramite ripide scale nascoste, è dotato di una terrazza balaustrata che si affaccia sul bacino e poggia sull'avancorpo ad arcate sottostante.
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scale d'accesso al piano superiore |
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ambiente del piano superiore |
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ambiente del piano superiore
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ambiente del piano superiore
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resti di decorazione a mosaico su una parete
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porta in legno intarsiato e dipinto
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arco in stucco dipinto
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particolare della decorazione in stucco di un arco
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decorazione di un soffitto di un ambiente al piano superiore
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arco decorato di una finestra
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arco di uscita sulla terrazza
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terrazza balaustrata
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L'arco che permette di accedere alla terrazza presenta una decorazione in pietra e un'iscrizione che riporta una citazione in onore del Profeta Maometto e la data 1286 dell'Egira (corrispondente all'anno 1869/1870).
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scritta sull'arco della terrazza |
La terrazza offre la possibilità di ammirare il bacino dall'alto.
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panorama dalla terrazza |
Si racconta che nel XVII secolo il sultano Moulay Ismail (soprannominato il "boia di cuori") avrebbe annegato nel bacino molte delle sue conquiste gettandole proprio da questa terrazza del padiglione.
I Giardini Menara erano inizialmente chiamati "buhayra" (= "piccolo mare") o "boustane", e poi successivamente "sahrij al Manara" in epoca saadiana. Il termine "Manara" = "faro" o "minareto" deriverebbe dall'asse che unisce il padiglione (menzeh = faro) alla Moschea Koutoubia (come si può ancora vedere dalla terrazza del padiglione stesso), o dal minareto della moschea.
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asse tra i Giardini Menara e la Moschea Koutoubia |
La popolazione locale e i turisti in cerca di relax visitano numerosi quest'area verde il cui aspetto attuale si deve alla dinastia alawita (XIX secolo) che restaurò e rimpiantò il giardino.
Oggi nei Giardini Menara, che ricoprono una superficie di 88 ettari, sono ancora coltivati alberi da frutta, palme da dattero e una quarantina di varietà di ulivi secolari piantati a griglia.
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Giardini Menara |
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ulivi secolari |
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coltivazioni di ulivi vicino al padiglione |
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ulivi dei Giardini Menara |
Giardini:
Orari: lunedì/domenica 8.00/18.00
Costo: GRATIS
Padiglione:
Orari: lunedì/domenica 9.00/17.00
Costo: 50 MAD
CONCLUSIONI Anche se non metterei i Giardini Menara nella top ten dei siti da visitare a Marrakech, a chi avesse più giorni a disposizione per una visita della città proporrei di visitare questo luogo verde e rilassante, dichiarato nel 1985 Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
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