martedì 11 giugno 2013

Sulla via del merletto in Normandia: Alençon e Argentan


Più volte ci è capitato nei nostri viaggi in Francia di imbatterci in musei che trattassero la storia ed esponessero i manufatti dei merletti francesi.

Il nome "merletto" ricorda il coronamento delle mura dei castelli medievali, e "pizzo", l'altra parola con cui  viene chiamato questo manufatto, ricorda le cime frastagliate dei monti.

Il merletto è un tessuto senza trama, realizzato con fili di seta, lino, e anche capelli, eseguito a mano o a macchina.
Le tecniche di lavorazione sono: "a fuselli" (impiegando da 6 fino a 600 fuselli), "ad ago", "a crochet", "a mano" e "a la navetta" (o "chiacchierino").


Il merletto è nato in Italia intorno al 1400 a Venezia, e la Francia l'ha conosciuto tramite Caterina de' Medici, che sposando Enrico II d'Orleans nel 1533, portò alla corte francese la moda d'abbigliarsi con preziosi pizzi.
In Francia il nome "DENTELLE" ("piccoli denti"), è apparso per la prima volta nel 1545 nell'inventario della dote della sorella di Francesco I.

Usato per l'abbigliamento, la lingerie, la biancheria per la casa, per la tavola e per il letto, per creare gioielli e piccoli oggetti come ombrelli e ventagli, ha presto conquistato i nobili e il clero che erano i soli a poterselo permettere.
Le applicazioni del merletto per uomini e donne divennero uno "status symbol".


Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV, che amava il bello e le arti, ma sapeva pensare anche alle finanze del regno, ricercò in Europa i migliori artigiani del settore, per potersi liberare dal tributo versato all'Italia e alle Fiandre per questo prodotto di lusso.
Istituì la "Manifattura Reale del Merletto" avvalendosi di merlettaie provenienti da Venezia e dai Paesi Bassi.
Il monopolio reale durò dal 1665 al 1675 e venne vietata l'importazione da altri Paesi.
Per questo le merlettaie veneziane vennero richiamate a Venezia dal Doge, pena la condanna a morte.
Colbert volle anche che la dentelle francese non fosse solo l'imitazione del merletto italiano, e incentivò la creazione del cosiddetto "Punto di Francia" o "Merletto Colbert", che si differenziava dal nostro per i disegni che richiamavano i simboli della corona francese, non era in rilievo come lo era quello veneziano, ed era leggerissimo.



Numerosi villaggi e cittadine francesi incrementarono i loro guadagni divenendo luoghi di produzione di questo articolo così ricercato.
Ogni città poi aveva creato un proprio stile o aveva usato tecniche che lo differenziavano dalle altre.

Tra le più note dentelle vi erano quelle fabbricate a :
Cluny - il più comune merletto, di una certa consistenza ma molto traforato; a disegni geometrici; a fili continui, cioè si usavano fino alla fine della lavorazione lo stesso numero di fuselli e il filo non si interrompeva mai.
Chantilly - merletto a fuselli; con motivi di fiori, vasi e corbeilles di fiori; generalmente nero, usato molto per scialli e ventagli di seta; valorizzato molto dalla moda lanciata da Eugenia moglie di Napoleone III di origini spagnole.
Valenciennes - a fili continui, molto leggero con fondo uniforme e resistente per l'utilizzo di incroci di treccine.


Una regione particolarmente feconda per la dentelle è stata la Normandia.
Per questo motivo si è istituita una "strada delle sette città della dentelle" che tocca sette città o villaggi che sono stati e ancor oggi sono famosi per le loro lavorazioni:
Caen -  lavorazione introdotta dalle Suore Orsoline; dentelle leggero e fragile eseguito con fili di seta molto fini; si distingue per la brillantezza delle foglie e dei fiori, famosa è la sua "blonde" (merletto che dalla fine del XVIII secolo al 1850 veniva chiamato così perché realizzato con fili di seta nel suo colore naturale, con riflessi simili a quelli dei capelli biondi).

Bayeux - promosso dalle Suore della Provvidenza nel 1680, adottando vari punti francesi ; merletto a fuselli eseguito con fili di seta nera o di lino; motivi floreali realizzati seguendo linee tracciate e punti codificati su un cartoncino e fissati su un telaio; motivi ombreggiati e decori ricchi; per gli scialli si componevano strisce di merletto unite con il punto "raccroc" invisibile.

Villedieu Les Poeles - eseguito a fuselli; tre i motivi floreali: trifoglio, rose e margherite; nel XIX secolo i parrucchieri parigini chiesero alle merlettaie di questa cittadina di creare cuffie in merletto per raccogliere i capelli lavorando veri capelli, per creare manufatti simili a chignon.

La Perriére - merletto a "filet", lavorazione a maglie quadrate modellate su forme in legno, in avorio o in acciaio; il fili è avvolto su una navetta; vengono unite perle, pizzi e nappe.

Courseulles - merletto a fuselli; eseguito con sete policrome: sullo stesso fusello si avvolgono fili di colori differenti per ottenere diverse nuances di colore; una tecnica adottata da Madame Robert nel 1897.


Dai "punti"  originali del merletto che ad Alençon e ad  Argentan vengono ancora realizzati, prendo spunto per parlare di queste due città anche dal "punto" di vista turistico.

ALENCON


SITO TURISTICO                     www.paysdalenconttourisme.com
UFFICIO TURISTICO               Place de la Magdeleine

Alençon, cittadina del dipartimento dell'Orne in Bassa Normandia, è la "Regina della dentelle" e il suo merletto è il più fine e il più elegante.
La tecnica d'esecuzione del merletto di Alençon è stata iscritta nel 2010 nella lista del Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'Unesco.

Il merletto ad ago con fili in lino qui realizzato, adotta un punto inventato nel 1660 da Marthe La Perrière, chiamato "Punto di Alençon".
Piccole parti di merletto vengono unite da piccoli punti a formare motivi floreali su un fondo fine a barrette esagonali o a rete.
Per realizzarlo ci vogliono 7 ore per completare 1 cm².
Per imparare la tecnica del punto di Alençon ci vogliono 7/10 anni d'apprendimento.

punto d'Alençon

Le fasi di realizzazione sono:
- creazione del disegno e suo riporto su carta lucida
- la spillatura del motivo su pergamena verde (colore che non stanca gli occhi) per creare il contorno del disegno
- la realizzazione della traccia del motivo
- realizzazione di maglie trasparenti
- la realizzazione dei punti rappresentativi del decoro
- il riempimento per creare le ombre
- i vari motivi decorativi
- i ricami per donare rilievo al merletto
- sollevamento del pizzo dalla pergamena con l'aiuto di una lama di rasoio
- lucidatura con una chela d'aragosta

Fu Colbert che nel 1665 fondò ad Alençon la Manifattura Reale, dando lavoro a 8.000 merlettaie.
I disegni venivano forniti da artisti francesi quali Berain e Le Brun.
La realizzazione di questo merletto, come anche quella degli altri merletti francesi, subì un fermata durante la Rivoluzione, per poi riprendere con Napoleone I la produzione.
Oggi rimangono solo sei merlettaie a portare avanti questa tradizione.

Il Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle ospitato in ex collegio dei Gesuiti, mette in mostra alcuni manufatti e ne spiega la realizzazione.
La sezione delle Belle Arti espone tavole di scuola francese, italiana e nordica del XV/XIX secolo e oggetti d'arte cambogiana.
Orario: 10.00/12.00  14.00/18.00    lunedì chiuso
luglio/agosto  aperto tutti i giorni
dimostrazione  luglio/agosto lunedì-mercoledì-venerdì  ore 14.30/16.30
Costo 4€     prima domenica del mese gratis

Ma certamente Alençon offre ai turisti anche altre attrattive oltre al suo famoso merletto.

Alençon era un punto di guado del fiume Sarthe in epoca gallo-romana.
Divenne un borgo fortificato nel XI secolo e un ducato nel XII.
Nel XI secolo Guglielmo il Conquistatore assediò la città.
Gli abitanti di Alençon lo insultarono appendendo ai muri della città pelli di animali in riferimento a sua madre, figlia di un conciatore.
Presa la città Guglielmo fece tagliare a tutti gli abitanti le mani.

Nel 1509 Margherita d'Angouléme, sorella di Francesco I, sposò Carlo IV e si stabilì ad Alençon con il marito e la sua matrigna Margherita di Lorena, dando vita ad una corte brillante, chiamando a sé grandi personaggi dell'epoca ed essendo essa stessa poetessa e scrittrice.
Alençon fu il focolaio della Riforma calvinista, e in città si arrivò all'abolizione del culto cattolico.
Questa città viene ricordata anche per il processo a Charles Boudelaire e al suo editore ed amico Poulet-Malassis per aver pubblicato nel 1957 la raccolta "Fleurs du Mal".
I due dovettero pagare una multa per atti osceni e tagliare sei parti della raccolta.
S.Teresa di Lisieux




Alençon diede i natali nel 1879 a Teresa Martin, che viene ricordata come S.Teresa di Gesù Bambino, o S.Teresa di Lisieux, "Dottore della chiesa".
In città si trova la casa della famiglia Martin dove S.Teresa, figlia di un'imprenditrice di dentelle e di un orologiaio, visse i primi anni di vita con le sue quattro sorelle prima della morte della madre.





In questa casa un percorso multimediale sottolinea la vita quotidiana della famiglia di origine della Santa con oggetti, foto e mobili.
Con la canonizzazione della Santa, accanto alla casa è stata costruita una cappella.
www.famillemartin-therese-alencon.com
Orario:  febbraio/marzo         9.00/12.00  14.00/17.00   chiuso il lunedì
              aprile/ottobre            9.00/12.00  14.00/18.00
              novembre/dicembre  9.00/12.00  14.00/17.00   chiuso il lunedì
Entrata gratis (offerte volontarie per le suore)

L'Hotel de Guise in pietra e laterizi, si trova difronte alla casa di S.Teresa.
E' stato costruito nel 1630, ed è una delle più belle Prefetture di Francia.
In stile Luigi XIII, la sua facciata in mattoni rosa è decorata con angeli in granito.

basilica di Notre-Dame
portale della basilica




La Basilica di Notre-Dame costruita in stile gotico tra il XIV e il XV secolo, ha meritato il titolo di basilica dopo la santificazione di S.Teresa, essendo anche il luogo dove la Santa venne battezzata nel 1873.
Distrutta in parte nel 1744, fu ricostruita.
Presenta una facciata molto scolpita e il suo alto portico fiammeggiante ricorda molto il merletto per cui la città di Alençon è famosa.
E' stato realizzato nel 1510 e presenta tre archi e tre timpani.
 






volte ad ogiva
navata della basilica






La navata è gotica, mentre il coro, il transetto e il campanile sono stati costruiti nel XVIII secolo.
Le volte sono ad ogiva con sottili nervature.
Del XVI secolo sono le vetrate e l'organo.
La vetrata più antica, dietro l'organo, raffigura l'Albero di Jesse.
Il pulpito con rilievi rinascimentali è del 1536.
Da vedere la cappella dedicata a Margherita di Lorena e quella dedicata a S.Teresa.
Orario: 8.00/12.00  14.00/17.30

vetrata con albero di Jesse e organo

Vicino alla basilica si trova la Maison d'Ozé, casa fortificata in granito e fiancheggiata da due torri del XV secolo, rimaneggiata nel XVI secolo con aggiunta di una nuova ala e con una torretta decorata con spighe. Fu la dimora del duca d'Alençon per un certo periodo.
Ospita l'Ufficio del turismo.

Maison d'Ozé

La Halle au Blé (mercato del grano) costruito nel XVIII/XIX secolo, è di forma circolare con grande cupola in vero, imitazione di quello di Parigi.
Durante la prima guerra mondiale vi ha trovato posto un ospedale.
Oggi ospita esposizioni.
Orario:  9.00/12.00 15.00/18.00

Halle au Blé

Il castello dei duchi fu fatto costruire da Pierre II conte di Alençon nel XV secolo.
Rimangono due possenti torri che inquadrano l'ingresso, parte delle mura e la Tour Courronée costituita da due torri tonde, visto che Enrico IV lo fece smantellare.

castello dei duchi
Era durante la seconda guerra mondiale sede della Gestapo.
Alençon fu la prima città liberata dai soldati francesi in Francia.
Oggi ospita una prigione.
Dove era il dongione, nel 1828 Napoleone fece costruire il Palazzo di Giustizia.

L'Hotel de Ville del XVIII secolo in stile Luigi XVI, ha una forma a semicerchio con frontone rettangolare, torre e balaustre che ricordano il Petit Trianon di Versailles.

Hotel de Ville

La chiesa dei Gesuiti del XVII secolo con campanile esagonale fatto ad osservatorio, è sede di una biblioteca che contiene 717 manoscritti e 40.000 libri antichi. La chiesa fa parte del collegio nei cui locali trova spazio il già citato museo del merletto.

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ARGENTAN


SITO TURISTICO                       www.argentan.fr 
UFFICIO TURISTICO                 Place du Marché

Anche Argentan, cittadina sul fiume Orne in Bassa Normandia, è famosa per la sua dentelle.
Il Punto d'Argentan (o Punto di Francia), ideato nel 1671 si differenzia dal punto d'Alençon per lo sfondo, eseguito con maglie esagonali.
Anch'esso è un merletto all'ago con fili di lino finissimi.
A perpetuare la tradizione delle Manifatture Reali del Merletto del 1665 volute in questa città da Colbert, sono le monache benedettine dell'abbazia di Argentan.

abbazia di Argentan

La dentelle d'Argentan, merletto divenuto raro e prezioso, ha avuto il suo periodo d'oro all'epoca della regina Maria Antonietta.

Parco de la Noè
sculture vegetali nel Parco de la Noé

Per vedere la bellezza e l'eleganza di questo manufatto bisogna visitare la Maison de la Dentelle di Argentan, collocata in una casa borghese del XIX secolo nel Parco de la Noé, adornato di sculture vegetali.

Maison de la Dentelle
dietro della Maison de la Dentelle
Si ripercorrono quattro secoli di creazioni, con capolavori dal XVI al XXI secolo.
Orario: aprile/ottobre  martedì/sabato  9.00/11.30  14.00/17.30
            maggio/settembre   anche la domenica 15.00/17.30
Costo 3,20€
prima domenica del mese gratis

esposizione di merletti
culotte con applicazioni in pizzo

sottoveste di pizzo
vestito di pizzo


Argentan era nel medioevo una delle fortezze più importanti della Normandia.
Fu costruita nel XII secolo da Enrico I Beauclerc, duca di Normandia e re d'Inghilterra.
La città possedeva tra il 1134 e il 1618 due cerchia di mura: quella della città con 16 torri, e quella del castello con 4 torri, che racchiudeva la cappella di S.Nicola e il mastio, oltre al castello.

Nel 1172 Enrico II re d'Inghilterra riunì in questo castello i conti e i baroni della Normandia per preparare la conquista dell'Irlanda.
Nel 1189 divenne la dimora di Eleonora d'Aquitania e fu il luogo dove ricevette i sui figli Riccardo Cuor di Leone e Giovanni senza Terra.

Argentan fu una città aristocratica e amministrativa, ed è per questo che nonostante la distruzione che portò la seconda guerra mondiale, si possono ancora vedere bei palazzi e monumenti storici.

Cappella S.Nicola e il castello dei duchi

Il castello dei duchi, residenza dei Plantageneti, bruciò durante la guerra dei 100 anni.
Fu rimaneggiato nel XIV secolo da Pierre II di Valois conte di Alençon.
Oggi ospita il Palazzo di Giustizia.
Non è visitabile.

Sempre nella Piazza del Mercato si trova la Cappella S.Nicola del XIV secolo anch'essa voluta da Pierre II.
Oggi ospita l'ufficio turistico.
Non visitabile.

Del mastio costruito da Enrico I Beauclerc nel 1123, rimane solo una parte.

Unica vestigia insieme al mastio delle fortificazioni medievali, è la Tour Marguerite del XII secolo.
E' alta 30 m con al suo interno una scala e camini monumentali.
La sommità è provvista di cammino di ronda.
Orario: giugno/settembre 10.00/17.00

Tour Marguerite
chiesa di St-Germain con torre





La chiesa di St-Germain è dedicata al vescovo di Auxerre che visitò la città intorno al 435.
E' stata costruita tra il XV e il XVIII secolo e presenta elementi gotici (portale) e rinascimentali (coro).


chiesa di St-Germain con campanile








La sua torre all'incrocio della navata con il transetto, è in stile "normanno" con lanterna.
Il campanile quadrato del 1631 è un capolavoro dell'arte classica della Bassa Normandia.

navata e coro della chiesa
coro della chiesa
coro della chiesa

La navata in stile gotico fiammeggiante, con 15 cappelle, appare sobria.
Un retabolo scolpito ha preso come modello un retabolo italiano.
Orario: 10.00/12.00  14.00/18.00
domenica 15.00/18.00   martedì  14.00/18.00   sabato chiusa

torre con lanterna
ingresso alla torre



chiesa di S.Martino






La chiesa di S.Martino del XV/XVII secolo, dall'aspetto massiccio, ha un campanile ottagonale con guglia.
Le sue vetrate dipinte e istoriate del XVI secolo sono le più belle della Bassa Normandia.
Visitabile solo in alcune date quali le giornate del Patrimonio.


abside della chiesa di S.Martino

Uno dei monumenti più antichi della città è la chiesa di S.Martino dei Campi, del VII/X secolo.
La navata è del XIII/XIV secolo.
Il coro presenta tre vetrate.
Le pitture murali sono del XIV secolo.

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A soli 8 km da Argentan si trova il piccolo villaggio di Ecouché, che risale al 1080, dove si trova la chiesa di Notre-Dame.

resti della chiesa antica di Notre-Dame

Sorge sul luogo dove un tempo si ergeva una chiesa del XII/XIII secolo di cui rimangono a segnarne l'ingresso, le rovine della navata abbandonata in corso di demolizione.
Mentre se ne demoliva una se ne costruiva un'altra, e i fedeli si distribuivano tra la vecchia e la nuova chiesa.

resti della chiesa antica di Notre-Dame
resti della navata antica della chiesa di Notre-Dame

Quelli che trovavano posto nell'antica navata facevano un po' quello che volevano piuttosto che seguire le funzioni, ed entravano in questo luogo anche i cani.
La chiesa come ci appare è del XV/XVI secolo.

giunzione tra chiesa del XIII e quella del XV secolo
chiesa di Notre-Dame



coro della chiesa di Notre-Dame



















La navata ha arcate su colonne con capitelli poligonali, le volte a crociera ogivale, e il triforio è del XVI secolo.
Anche l'abside è poligonale.
Il coro è in stile gotico.


coro della chiesa di Notre-Dame

bassorilievo con "Ultima Cena"

Presenta un bassorilievo del XV secolo che raffigura "L'Ultima Cena":
Possiede statue del XVI secolo.
Orario:  Luglio/15 settembre  14.30/17.30



CONCLUSIONI
Quella del merletto in Normandia è una strada della raffinatezza, dell'eleganza, della fantasia, dell'abilità e della voglia di tramandare alle generazioni future questi manufatti tradizionali, che hanno reso questa regione famosa nel mondo.
E' sempre più difficile trovare persone disposte ad imparare e a perpetuare le tecniche di lavorazione artigianale di queste creazioni, ma l'amore per il bello ha resistito nonostante la meccanizzazione di questo settore.




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