giovedì 25 giugno 2015

A Roma nella casa di un collezionista: il Museo Mario Praz


Questo post è dedicato alla visita di una casa-museo, un viaggio nell'intimità e nella familiarità racchiusa nell'appartamento in cui visse, tra il 1969 e il 1982 (anno della sua morte), il Professore Mario Praz.

Mario Praz
Mario Praz, figlio di un impiegato banca e della contessa Giulia Testa di Marsciano, nacque a Roma, ma alla morte del padre si trasferì con la madre a Firenze.
Si laureò poi in Giurisprudenza a Roma.
Dopo aver preso anche la laurea in Lettere a Firenze, si trasferì in Inghilterra dove insegnò italiano al University College di Londra, fu lettore d'italiano all'Università di Liverpool e docente di letteratura italiana all'Università di Manchester.
Divenne poi titolare della Cattedra di Lingua e Letteratura Inglese all'Università  La Sapienza di Roma.
Dal suo matrimonio con Vivyan Eyles ebbe una figlia, Lucia, che visse con la madre dopo il divorzio dei genitori.
Uomo di vastissima cultura, fu traduttore, anglista, saggista, giornalista, critico d'arte e letteratura, e un grande collezionista.

E proprio il collezionismo di quest'uomo ha reso unica la sua residenza romana, prima all'interno del Palazzo Ricci di Via Giulia (dove visse sino al 1934), e poi al terzo piano di Palazzo Primoli di Via Zanardelli.

Mario Praz aveva acquistato durante i suoi viaggi e le sue permanenze all'estero mobili e oggetti antichi, di varia provenienza: mobili inglesi, bronzi francesi, malachiti russe, cristalli boemi, porcellane tedesche...
Aveva un grande amore per l'antiquarato.
Collezionò 1200 pezzi comprandoli sul mercato antiquario durante 60 anni. 

Nel 1958 scrisse il romanzo "La Casa della Vita",nel quale descrisse in modo minuzioso la visita della sua casa, con tutti gli oggetti d'arte da lui collezionati , insieme alla sua autobiografia.
Questo libro è allo stesso tempo una rievocazione artistica, storica e letteraria, trattata attraverso gli oggetti.
La vita si snoda e vive tra statue, libri, quadri di vedute di città italiane ed europee, tra ritratti di regnanti e di famiglie borghesi, mobili, armi, cere, miniature...
Una collezione che comprende un periodo di tempo che va dal Neoclassicismo al Biedermeier (1770/1850).

Grazie a questo libro, quando lo Stato acquistò dagli eredi di Mario Praz la sua collezione per due miliardi e cento milioni di lire, si è potuto, dopo aver affidato la pertinenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, allestire nuovamente i dieci ambienti del suo appartamento, una residenza come poteva apparire alla metà dell'Ottocento.

Palazzo Primoli
Palazzo Primoli si trova nel rione Ponte, e in origine fu costruito dalla famiglia Gottifredi nel XVI secolo.
Dopo essere passato nel 1700 alla famiglia Filonardi, nel 1820 venne acquistato il primo piano dal conte Luigi Primoli, che successivamente comperò tutto il resto del palazzo.
Il palazzo passò poi al figlio Pietro che con la moglie Carlotta Bonaparte e i suoi tre figli, Giuseppe, Luigi e Napoleone, dopo un soggiorno a Parigi (1853/1870), ritornò qui ad abitare.
Nel 1901 Giuseppe Primoli comprò le proprietà adiacenti al palazzo, e fece divenire la sua casa un salotto mondano-letterario.
Con l'apertura di Via Zanardelli e la costruzione dei muraglioni del Tevere, furono necessari dei lavori di trasformazione della costruzione, che furono affidati all'architetto Raffaello Ojetti.
Al palazzo venne dato un aspetto neo-cinquecentesco romano, con l'uso di mattoni, travertino e marmi policromi.
Sull'angolo verso il fiume fu creata una serliana con loggia architravata per dare un affaccio sul Tevere e sul Ponte Umberto I agli ambienti interni d'uso pubblico.
Il prospetto su Via Zanardelli invece è costituito da tre arcate su colonne di granito grigio.
Il Palazzo Primoli conserva soffitti a travetti del Settecento e altri dell'Ottocento.
Oggi il palazzo ospita la Fondazione Primoli (una biblioteca con 30.000 volumi), il Museo Napoleonico (allestito con gli oggetti appartenuti alla famiglia di Napoleone Bonaparte di cui Carlotta Bonaparte-Primoli era la nipote), e il Museo Mario Praz.

Ma veniamo alla visita della casa-museo Mario Praz.
Le visite sono solo accompagnate.


ingresso della casa-museo Mario Praz
Saliti al terzo piano del palazzo si entra nell'Ingresso.

Alle pareti del piccolo ambiente si trovano arredi e quadri del XIX secolo, e tra questi alcuni quadri di artisti contemporanei amici di Praz (F.Clerici, L.Fini, S.Lepri, C.Rosselli).
La libreria era appartenuta a Gabriele d'Annunzio.

ritratto giovanile di Mario Praz - Leonetta Cecchi Pieraccini






















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Si passa poi nella Grande Galleria.

Grande Galleria
Il soffitto è a cassettoni, e predominano i colori del neoclassicismo: l'oro e il bianco.

L'arredo richiama molto quello rappresentato nel dipinto qui presente: "Maria Isabella di Napoli nel suo appartamento nel Casino della Regina a Capodimonte"(V.Abbati - XIX secolo).
Ai lati della libreria-alcova si trovano due camini simmetrici.
Il divano è stato ricamato da Mario Praz: era abile nell'arte del ricamo.

Grande Galleria: statua di "Amore in caccia" (Tadolini), "Caffè dei Servi a Milano " (G.B.Bison) e "Villa Celimontana con sarcofago delle Muse" (J.Newbolt)
In fondo alla stanza, sopra un basamento in marmo bianco, si trova la statua di "Amore in caccia" (A.Tadolini).
Dietro alla statua i dipinti "Caffè dei Servi a Milano" (G.B.Bison) e uno "Scorcio di Villa Celimontana con il sarcofago delle Muse" (J.Newbolt).

Grande Galleria
Tra le due finestre alcuni busti femminili: la terracotta di Madame de l'Horne (Chinard), la Marchesa d'Elci (con acconciatura "en giraffe") ed Elisa Bonaparte (Bartolini).

Elisa Bonaparte
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Si entra poi nello Studio.

Studio
I colori qui cambiano: predominano il verde e il rosso.
Con una scala, sormontata da soggetti militari, strumenti musicali e teste di drago, si può accedere al soppalco-biblioteca (che continua anche nella Grande Galleria).

Si trova qui il dipinto del "Gran Salone di Palazzi Ricci" (S.De Francisco), dove Mario Praz aveva risieduto (si riconoscono alcuni mobili presenti nello studio).

scala dello Studio con quadro del Gran Salone di Palazzo Ricci (a sinistra della foto)
Dietro la scrivania si trova un mobile francese con bronzi.
Nella quadreria composta da nove dipinti si trovano tra gli altri il Ritratto di Ugo Foscolo (F.X.Fabre), riprodotto in tutti i libri di scuola, e il Ritratto di Teresa Pikler (C.Labruzzi), moglie di Vincenzo monti.

quadreria
Nello studio trovano posto anche "scene di conversazione": immagini di cera di martiri e santi, nobili e guerrieri, regine e copie di ritratti (XVI/XIX secolo).

mobile francese nello Studio
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Dallo Studio si accede alla Camera da letto di Mario Praz.

Camera da letto di Mario Praz
Appoggiato ad una parete si trova il letto e il suo baldacchino (Jacob), costruito per Giuseppe Bonaparte per il Castello di Fontainebleau (XIX secolo).

Camera da letto di Mario Praz: mobile stile Impero e collezione di ventagli
Trovano qui collocazione una psiche napoletana in mogano, una serie di ventagli ai lati di un mobile in stile Impero (J.B.G.Youf), un cofanetto con 325 campioni di marmo provenienti da tutte le cave dell'Impero russo, pannelli francesi con grottesche, tempere tratte dalle Storie di Psyche di Raffaello per la Villa Farnesina, e un "Sacrificio di Ifigenia" dal Vaso Medici (conservato agli Uffizi).

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Il prossimo ambiente è la Sala delle Biblioteche.

Sala delle Biblioteche
Qui si trovano tre librerie: a sinistra quella italiana del XIX secolo proveniente da palazzo Marignoli (Spoleto), chiamata "le aquile e i cigni" e decorata con bestiario (gufi, tartarughe...), l'altra inglese di legno di rosa con telamoni in color bronzo.
Una terza libreria irlandese si trova nel ballatoio.

Sala delle Biblioteche: libreria inglese
Gli altri arredi presenti in questo ambiente son una scrivania livornese semicircolare con poltroncina napoletana con braccioli sorretti da cigni, il busto di Giuseppina Grassini, cantante lirica amata da napoleone, dipinti con soggetti femminili vestiti di bianco: "Ritratto della Principessa Vittorina Spinosa presso il busto di Augusto d'Arenberg" (J.Sablet).

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Segue nella visita l'Andito.

Andito
Questo ambiente si trova al livello inferiore della casa: erano stanzette piccole e basse che facevano parte dell'impianto medievale dell'isolato.
E' questa una sala di passaggio verso le altre stanze ed è dove Mario Praz consumava i suoi pasti solitari.

Gli oggetti qui riuniti sono una "Annunciazione" in cera policroma, statuine veneziane delle "Quattro Stagioni" in legno, una "Veduta di Cava" vicino Salerno (A.S.Pitioo), collage di tessuti, ricami, ritratti, due sfingi portavasi in legno (XVIII secolo), un tavolo con piano a marmi policromi.

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Nella casa vi era anche la Camera da letto di Lucia Praz, la camera della figlia di Mario Praz, che però non visse mai in questa casa del padre (in quanto all'epoca del trasferimento in Palazzo Primoli aveva già trent'anni, era sposata e viveva in Inghilterra con la madre).

Camera da letto di Lucia Praz
La camera è arredata con gli stessi mobili della casa in Via Giulia, compresi i giocattoli, la culla e il suo letto.

Sopra una toilette in stile impero trova posto una copia della "Odalisca" di Pradier.

Camera da letto di Lucia Praz: toilette in stile Impero e copia della "Odalisca" di Pradier
Sono qui riuniti anche una terracotta colorata raffigurante una "Donna seguita dal suo corteggiatore" e un dipinto di "Figura Femminile in piedi accanto alla finestra" (J.E.Saintin), che ricordavano a Mario Praz la bellezza della madre, la contessa Giulia Testa. 
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La Sala da Pranzo ha pareti di colore rosso pompeiano e un mobilio inglese.

Sala da Pranzo
Fanno parte dell'arredamento di questa stanza: un servante in stile Regency, un rinfrescatoio per il vino a forma di sarcofago, un mobiletto portaliquori, una cantoniera pensile, quadri di nature morte e di paesaggi, vetri e cristalli, un portalavabo napoletano con rappresentata una Veduta di Chiaia.

Alcuni oggetti hanno come tema comune la "mongolfiera": un lampadario (Thomire), uno specchio a forma di Donna su pallone aerostatico, un Incidente di volo in mongolfiera.

Sono qui collocate anche due statuine dal doppio profilo di scheletro e di figura viva (un maschio e una femmina): "Vanitas" e "Memento Mori".

Una "scena di conversazione" raffigura una Famiglia in un interno (M.Gerard) e
una copia di "La Giustizia e la Vendetta Divina che perseguitano il Delitto" (Prud'Hon - Musée du Louvre), sono appese alle pareti.

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Nella casa c'è anche un Ingresso di Servizio.

Ingresso di Servizio: forte-piano e chitarra-lira
Trovano qui spazio due armadi, dei ritratti, una libreria neogotica, una riproduzione della colonna in memoria dello zar Alessandro I posta davanti l'Ermitage di San Pietroburgo,lo stemma della famiglia Conti di Marsciano da cui la madre di Mario Praz proveniva e che ella stessa aveva ricamato.

Anche i busti dello zar Nicola I, Alessandro I e di Caterina la Grande si trovano in questo ambiente, come anche la copia del Ritratto dell'Imperatrice Elisabetta Alexeievna (Vigée Le Brun).

Particolari sono la chitarra-lira napoletana e il forte-piano "en giraffe" austriaco.

Trova qui posto il "Ritratto di Mario Praz come poeta laureato" (B.Caruso) dipinto due anni prima della morte e la scultura "Amore che spezza l'Arco" (T.Angelini).

Amore che spezza l'Arco (T.Angelini) e Ritratto di Mario Praz come poeta laureato (B.Caruso)
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Faceva parte dell'appartamento anche il cosiddetto Gabinetto della Grafica, un tempo un locale di servizio.
In esso sono esposti a rotazione acquerelli, disegni e incisioni della Collezione di Mario Praz.
Vengono anche qui allestite mostre.


Qui finisce la visita della casa-museo di Mario Praz , ma vi consiglio, se siete saliti al terzo piano in ascensore, di scendere verso l'uscita scendendo le scale del palazzo: il pianerottolo d'ingresso al secondo piano è affrescato, alcuni soffitti sono cassettonati, e affisse alle pareti vi sono ricche decorazioni.

pianerottolo del secondo piano di Palazzo Primoli

pianerottolo con arcate

decorazione sopra una porta

soffitto ligneo cassettonato
soffitto ligneo cassettonato
piano terra di Palazzo Primoli
www.museopraz.beniculturali.it
Orario:  martedì/domenica          
              visite accompagnate alle     9.00-10.00-11.00-12.00-13.00
                                             e alle   14.30-15.30-16.30-17.30-18.30
             durata 50'
Costo:   GRATIS


CONCLUSIONI
Avere la possibilità di visitare una casa-museo è sempre un'esperienza diversa rispetto alla visita di qualunque altro museo.
Fa parte del cosiddetto "patrimonio immateriale", che ci racconta il modo di abitare in un dato periodo storico, l'intimità di chi ha vissuto tra quelle mura domestiche, le tradizioni e le esperienze di chi vi ha risieduto.
Questo museo non è conosciuto dal grande pubblico, e noi lo abbiamo scoperto solo in seguito ad una visita alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, ad esso associata.
Un museo nel museo.
 



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