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UFFICIO TURISTICO Piazza Signorelli 9
Cortona, piccolo borgo toscano della Valdichiana in provincia di Arezzo, ha origini leggendarie.i
Secondo Virgilio la città venne fondata dal mitico Dardano, figlio di Giove (o di Atlante) e di Elettra, che fondò anche la città di Troia.
Dardano, secondo quello che si legge nell'Eneide, nacque in questa zona e qui, durante un combattimento, il suo elmo venne colpito da una lancia.
L'elmo non fu più ritrovato e un indovino disse che era stato inghiottito dalla Madre Terra perché in quel luogo sarebbe dovuta sorgere una città con torri, forte come l'elmo di Dardano.
Furono quindi costruite da Dardano nuove mura e la città prese il nome di Corito (="elmo"), da cui deriva il nome di Cortona.
Un'altra leggenda fa risalire le origini di Cortona ai tempi di Noè: dopo il Diluvio Universale il patriarca, navigando sul Tevere, sarebbe arrivato in Valdichiana e qui si sarebbe stabilito per alcuni anni.
A edificare Cortona sarebbe stato Crano, uno dei figli di Noè, e il suo regno, per la presenza di molte torri, venne chiamato Turrenia.
Cortona, probabilmente centro fortificato degli Umbri, fu tra l'VIII e il VII secolo a.C. una Lucumonia etrusca (una città-stato con leggi proprie e battente moneta).
Gli Etruschi nel IV secolo a.C. costruirono mura possenti in blocchi di pietra arenaria locale, lunghe tre chilometri, dello spessore anche di 3m, e in alcuni punti alte 4m, ancor oggi visibili, essendo state utilizzate come base per l'edificazione dei tracciati di quelle romane e medievali.
mura etrusche presso Porta Bifora |
cinta muraria presso Porta Montanina |
Porta Bifora o Ghibellina |
Nel II secolo a.C. venne aperta una nuova porta a due fornici coperti ad arco, con controporta verso l'interno.
Il lastricato interno della controporta senza invasi per i carri ha suggerito l'ipotesi che la porta avesse una funzione cerimoniale.
Ad essa arrivava la strada dalle necropoli ellenistiche.
Culsans e Selvans (III sec a.C. - MAEC) |
Le statuette sono conservate nel MAEC, Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona.
lastricato interno della porta |
interno della porta |
Nel periodo tardo-antico (V/VI secolo d.C.), la porta è stata ridotta ad un unico fornice.
Il 2 febbraio 1258 i Ghibellini aretini e i Guelfi cortonesi esiliati entrarono con l'inganno in città e misero Cortona a ferro e fuoco: per questo la porta, che per questo avvenimento viene chiamata anche Ghibellina, sarebbe stata chiusa.
Le altre porte che si aprono nell'attuale cinta muraria sono:
- la Porta Santa Margherita (XIX secolo), che consentiva l'accesso al Santuario di Santa Margherita.
- la Porta Montanina (XIII secolo), caratterizzata dalla presenza di quattro archi, ognuno di essi più rientrato del precedente.
Porta Montanina (interno) |
Porta Montanina (esterno) |
Porta Santa Maria (esterno) |
Porta Santa Maria (interno) |
- la Porta Sant'Agostino o Guelfa (III secolo d.C.). Da essa parte Via Guelfa.
Porta Sant'Agostino (interno) |
Porta Sant'Agostino (esterno) |
- la Porta Colonia, costruita forse in epoca romana
- la Porta Berarda, porta medievale, chiusa probabilmente dai Medici.
Si ricorda che Santa Margherita, cacciata dalla casa paterna, entrò in Cortona da questa porta nel 1272.
Porta Bernarda |
dedica a S.Margherita |
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Gli Etruschi costruirono a Cortona anche monumentali sepolcri a tumolo chiamati per la loro forma "Meloni", di cui se ne sono conservati alcuni esempi nella campagna alle porte della città.
Noi abbiamo visitato il Tumulo II del Sodo.
ricostruzione del Tumolo II del Sodo |
Tumulo II del Sodo |
Tumulo II del Sodo |
Furono costruite una nel 580 a.C. (tomba I) e l'altra nel 480/460 a.C. (tomba II), e furono scoperte a sessantatre anni l'una dall'altra (1928 e 1991).
Tumulo II del Sodo |
tomba I |
La tomba II è meno complessa: un corto dromos introduce a due camere affiancate e divise da spallette, con banchine addossate ai muri perimetrali, sui quali trovavano posto quattro sarcofaghi in pietra, e un altro sarcofago si trovava fondo alla seconda cella.
Vi erano anche cinque urne funerarie.
ingresso tomba II |
podio-altare del Tumulo II del Sodo |
Era accessibile tramite sei gradini, con ante costituite da blocchi scolpiti con raffigurazioni di lotta tra fiere e due guerrieri armati di pugnale (= lotta tra la vita e la morte).
particolari decorativi del podio-altare del Tumulo II del Sodo |
palmette decorative del podio-altare del Tumulo II del Sodo |
particolare decorativo del podio-altare - MAEC |
Intorno al sepolcro furono trovate 17 tombe a fossa ad inumazione, con copertura a "cappuccina" con casse lignee, risalenti a due epoche diverse:
le più recenti sono del I secolo d.C.
sarcofaghi dei Tumuli del Sodo - MAEC |
corredi funerari del Tumulo II del Sodo -MAEC |
corredi funerari del Tumulo II del Sodo - MAEC |
Orario: martedì/domenica 8.30/13.30
Costo: GRATIS
Il Tumulo I (sulla riva sinistra del Rio di Loreto), distante pochi metri dal Tumulo II, è visitabile solo su prenotazione (0575 612565 mercoledì, sabato e domenica).
Nei dintorni di Cortona si sono trovate altre tombe : il Tumulo di Camucia (a pianta circolare del VII secolo a.C.), la Tanella di Pitagora (tomba di gusto ellenico forse del II secolo a.C.), la Tanella Angori (II secolo a.C.).
corredi del Tumulo di Camucia - MAEC |
particolare del letto funebre "lastra delle piangenti" (dalla tomba B del Tumulo di Camucia - VI secolo a.C.) - MAEC |
Tabula Cortonensis (a destra nella vetrina) - MAEC |
Questa tavola viene custodita al MAEC, come anche il cosiddetto lampadario etrusco, opera in bronzo del IV secolo a.C.
lampadario etrusco |
Il lampadario, che pesa 57 kg e misura 60 cm di diametro, fu realizzato con la tecnica della "cera persa" e doveva illuminare un luogo di culto.
La parte superiore è costituita da un recipiente che conteneva l'olio, bordato da dentelli e collegato a sedici beccucci (dove vi erano le fiammelle), alternati a sedici protomi di Acheloo.
Il lampadario veniva appeso al soffitto tramite un fusto conico ornato da palmette.
calco della parte inferiore del lampadario etrusco |
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Alla fine del IV secolo a.C. Cortona passò sotto l'influena romana.
Nel 310 a.C. Cortona, alleatasi con Arezzo e Perugia contro Roma, fu sconfitta dai Romani.
Confederatasi da allora con Roma, il 21 giugno 217 a. C. dovette assistere durante la seconda guerra punica alla sconfitta dell'esercito romano (dove morono il console Gaio Flaminio e 15.000 Romani), ad opera dei Cartaginesi di Annibale, sulle rive del non distante lago Trasimeno.
Lago Trasimeno (visto da Cortona) |
Costruita nel I secolo a.C. è la Villa Romana ritrovata ad Ossaia (una frazione di Cortona), in cui si identificano tre fasi di occupazione.
mosaico della Villa Romana di Ossaia |
mosaico della Villa Romana di Ossaia |
reperti della Villa Romana di Ossaia (glirarium per l'allevamento dei ghiri a sinistra) - MAEC |
Nel III secolo d.C. Cortona divenne probabilmente sede vescovile.
Dopo la caduta dell'Impero Romano iniziò per Cortona un periodo di decadenza: la città venne governata dai Goti e poi subì l'invasione dei Longobardi, alla quale pose termine Carlo Magno nel 774.
Dopo il periodo buio dell'Alto Medioevo, Cortona nel XIII secolo diviene un libero Comune, tendenzialmente ghibellino.
Nel 1258 però i guelfi aretini occuparono la città.
Tre anni dopo i ghibellini cortonesi scappati da Cortona fecero rientro in città.
Piazza della Repubblica fino al XII/XIII secolo formò con Piazza Signorelli un'unica piazza, il Foro etrusco-romano, dove s'intersecavano il Cardo e il Decumano massimo.
La costruzione in questo periodo di nuovi edifici diede origine alle due piazze distinte.
Uno di questi edifici fu il Palazzo del Comune.
Palazzo del Comune |
La facciata del palazzo includeva due archi sotto i quali passavano la Via Ghibellina e la Via Roma.
Tra i due archi poi si aprivano due portali a tutto sesto.
Palazzo del Comune e archi di Via Ghibellina (a sinistra) e di Via Roma (a destra) |
Sul lato esterno del palazzo sono stati appesi stemmi, il Magister Titulus e lapidi.
lato esterno del Palazzo del Comune con scala di accesso alla Sala del Consiglio |
Marzocco |
La merlatura della torre fu aggiunta nel 1896.
campane e merlatura della torre |
torre del Palazzo del Comune |
Sempre in Piazza della Repubblica, sul lato opposto al Palazzo del Comune, si trova il Palazzo del Capitano del Popolo.
Piazza della Pescheria (a sinistra Palazzo del Capitano del Popolo...si vede poco, lo so!) |
Nel XVI secolo il palazzo venne donato al cardinal Passerini, e da allora venne chiamato Palazzo Passerini.
Il cardinale fece abbassare la torre e togliere le campane, e fece decorare l'interno.
Il palazzo ospitò nel 1515 Papa Leone X.
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Piazza della Repubblica |
loggia del XVII secolo (oggi dehors di un ristorante) |
loggiato trecentesco e loggia del XVII secolo |
Palazzo Salvini |
Dopo le case-torri medievali, caratterizzate da un vano su ognuno dei tre piani delle abitazioni (come se ne trovano in Via Ghibellina e in Via S.Marco), a Cortona nel XIV secolo si costruirono le case la cui facciata, a livello del primo piano, era a sbalzo sopra la via.
Se ne possono ancora vedere in Via Jannelli e in Via S.Benedetto.
case-torri di Via Ghibellina |
case di Via Jannelli |
case di Via Jannelli |
Via Jannelli |
Via Jannelli |
Via S.Benedetto |
Ancora si possono vedere antiche fonti pubbliche.
antica fonte in Via S.Benedetto |
antica fonte in Via S.Benedetto |
entrata di bottega medievale |
entrata di bottega medievale |
Palazzo Quintani (del XIII sec. Via Roma n°26) |
Palazzo Baldelli (quello con le bandiere - del XVI secolo Via Guelfa n°15) |
Palazzo Venuti - (del XVI secolo Via Nazionale n°70) |
Piazza Signorelli |
Il prestigioso Palazzo Casali, di questa illustre famiglia, svetta in Piazza Signorelli.
Palazzo Casali (MAEC) |
resti di muro etrusco sotto Palazzo Casali |
Il palazzo conserva nelle sue fondamenta i resti del muro di terrazzamento della fondazione della piazza centrale della città in epoca etrusca.
Il muro, lungo 15 m, è costituito da conci sbozzati di arenaria a secco.
Il palazzo, un condensato di epoche diverse, fu costruito nel XIII secolo.
La facciata a tre piani con finestre (un mezzanino e due piani superiori), è del XVII secolo ed è caratterizzata da un bugnato angolare, da cornicioni marcapiano e da tre porte, di cui quella centrale più imponente.
facciata del Palazzo Casali |
stemmi sul fianco destro di Palazzo Casali |
Nel cortile si trovano anche due scalinate che portano alla biblioteca e ai piani superiori.
cortile di Palazzo Casali con stemma del Toson d'Oro |
stemmi e fontana del cortile di Palazzo Casali |
Il palazzo fu anche una prigione, la sede della Prefettura e un Comando dei Carabinieri.
busto di Marcello Venuti |
Nel 1727 il granduca Giangastone dei Medici concesse alcune stanze del palazzo all'Accademia Etrusca fondata dai fratelli Marcello, Ridolfino e Filippo Venuti.
Si allestirono così una Biblioteca e un Museo, grazie inizialmente alle donazioni dell'abate Onofrio Baldelli, seguite poi da altre acquisizioni di oggetti ed opere d'arte.
Dal 2005 Palazzo Casali è divenuto la sede del MAEC : Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona.
Il complesso museale raccoglie reperti preistorici, etruschi, romani, e oggetti del collezionismo del Settecento e dell'Ottocento.
Durante la scrittura di questo post ho già citato alcuni ritrovamenti e opere d'arte antiche racchiuse nel museo.
Mi limiterò ora a descrivere le sale del museo e qualche capolavoro in esse custodito, non ancora da me menzionato.
riassunto dei capolavori esposti nel Museo dell'Accademia Etrusca |
La visita incomincia nei due piani sotterranei del palazzo.
Ha inizio naturalmente con una raccolta di alcuni fossili e con una sala dove sono state raccolte le testimonianze preistoriche dell'area di Cortona.
Paleoambiente della Valdichiana |
Sala Cortona preistorica |
Sala Cortona arcaica |
Sala Cortona etrusca |
Sala Cortona romana |
La prima sala è la Sala del Medioevo cortonese.
Sala del Medioevo cortonese |
Madonna con Bambino e Santi - Bicci di Lorenzo |
Madonna orante (XIII secolo) |
Croce Viaria (XII secolo) |
arco di ciborio (IX secolo) |
da sinistra: Madonna in trono con Bambino e angeli (Mariotto di Nardo) - S.Atanasio e S.Antonio abate (Nicolò di Pietro Gerini) - S.Zenobi e S.Benedetto (Niccolò di Pietro Gerini) |
Segue la Sala del Lampadario Etrusco, una sala circolare appositamente strutturata per apprezzare i particolari di quest'antica opera etrusca del IV secolo a.C. (già descritta).
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Si accede poi nella Sala del Biscione.
Sala del Biscione |
loggia della Sala del Biscione |
vetrina con vasellame |
Nelle belle vetrine lignee vengono conservati buccheri, ceramica ellenistica a vernice nera, bronzetti votivi (VII/I secolo a.C.), oggetti di uso quotidiano, urne cinerarie, vasellame etrusco, greco ed italico, e le già citate statuette bronzee di Selvans e Culsans della Porta Bifora.
Sala del Biscione |
Sala del Biscione |
Madonna con Bambino Benedicente e S.Giovannino - Pinturicchio |
Madonna con Bambino e i Santi protettori di Cortona - Luca Signorelli |
Madonna col Bambino - Bartolomeo della Gatta |
Madonna col Bambin e i Santi - Pietro da Cortona |
opera momentaneamente a Roma |
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Si può poi entrare nella Galleria.
Galleria |
Al centro della sala vi sono due globi del XVIII secolo, uno terrestre e l'altro celeste.
globi della Galleria |
Le successive cinque sale sono chiamate Sale Tommasi.
Queste stanze sono allestite con lasciti e pezzi d'arredamento della famiglia Tommasi .
Sala Tommasi |
arredamento della camera da letto di Giovanbattista Tommasi |
scacchiera cinese del XIX secolo (Sala Tommasi) |
portantina, forziere e livrea (Sala Tommasi) |
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Si passa poi a visitare la Sala Medicea.
Sala Medicea |
camino della Sala Medicea |
ritratti di lucumoni alle pareti della Sala Medicea |
stemma mediceo del soffitto della Sala Medicea |
Da qui si prosegue la visita con la Sala Ginori.
Sala Ginori |
Tempietto Ginori nella Sala Ginori |
particolare del Tempietto Ginori |
particolare del Tempietto Ginori |
E' un'opera rococò in porcellana smaltata azzurra e bianca, che rappresenta l'allegoria del Tempo, delle Virtù Cardinali e della Bellezza.
Nello stesso tempo esalta la dinastia de' Medici: sono applicati 76 medaglioni di personaggi della famiglia fiorentina.
Fu donato all'Accademia nel 1756 dal marchese Carlo Ginori (lucumone nel 1756/1757).
Sulla parete di fondo della sala, l'affresco rappresentante l'Annunciazione del XVII secolo, è opera di Salvi Castellucci, allievo di Pietro da Cortona.
Annunciazione - Salvi Castellucci |
Attigua si trova la piccola Sala del Monetiere, dove sono in mostra monete etrusche e romane e preziose porcellane di provenienza diversa.
Sala del Monetiere |
porcellane |
Proseguendo, la prossima sala è la Sala Venuti.
Sala Venuti |
Qui trovano posto iscrizioni dedicatorie di epoca romana.
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Segue la Sala Baldelli.
Sala Baldelli |
Si credeva di età classica, ma è stata poi stimata un'opera del XVIII secolo, in realtà un'imitazione di stile pompeiano.
Musa Polimnia |
Tornati alla Galleria si sale al secondo piano.
Nelle due attigue Sale Corbelli trova posto la collezione egizia.
vetrine di una Sala Corbelli |
sarcofaghi egizi |
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Nell'adiacente loggiato (ma credo che sia un allestimento temporaneo), sono esposte armi antiche, soprattutto rinascimentali, e le opere di Gino Severini, donate dal pittore futurista nato a Cortona nel 1883, e dalla famiglia alla sua morte.
Sala delle armi |
Sala delle armi |
Sala Severini |
Ritratto di padre Antonio e Ritratto di nonna Adelaide - Gino Severini |
La Bohémienne - Gino Severini |
Maternità - Gino Severini |
La visita al museo si conclude con la Biblioteca Settecentesca o "Biblioteca Alta" perché posta all'ultimo piano del palazzo.
ingresso alla Biblioteca Settecentesca |
L'interessante raccolta di libri, costituita da 10.000 volumi di tutte le discipline, 212 miscellanei di tesi di laurea del XVII e XVIII secolo di Università tedesche, è custodita in scaffali settecenteschi.
Biblioteca Settecentesca |
Orario: novembre/marzo martedì/domenica 10.00/17.00
aprile/ottobre lunedì/domenica 10.00/19.00
Costo: 10€
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Nella Piazza Signorelli sorge anche il Teatro Signorelli.
Teatro Signorelli |
L'edificio è provvisto di una scalinata e di una loggia di sette arcate.
Teatro Signorelli |
La parte centrale termina con un timpano triangolare.
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Dal 1400 la storia di Cortona s'intreccia con quella di Firenze e con la famiglia dei Medici.
Cortona assunse un'importanza militare , e si costruì così, sulle fondamenta di una rocca medievale, la fortezza del Girifalco.
Fortezza del Girifalco |
bastione Santa Margherita della Fortezza del Girifalco |
palazzo della fortezza |
mura della fortezza |
I quattro bastioni sono di forma diversa e vengono chiamati: Santa Maria Nuova a nord-ovest, Sant'Egidio a nord-est, San Giusto a sud-est, e Santa Margherita a sud-ovest.
Da quest'ultimo bastione, un tempo posto di guardia, si accede alla fortezza.
Orario: aprile/giugno 10.00/18.00
luglio/ottobre 10.00/13.30 14.30/19.00
Costo: 3€
(Durante la nostra visita a Cortona la fortezza era chiusa perché al suo interno Jovanotti stava provando le canzoni del suo tour).
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Nel '500 a Cortona si costruirono chiese e palazzi, e fiorirono le arti.
In questo ambito culturale si poterono esprimere artisti quali Luca Signorelli e Pietro Berettini, più noto come Pietro da Cortona, del quale rimane in questa città la sua casa natale.
casa natale di Pietro da Cortona |
La porta, con bugnato e con stemma della famiglia, è cinquecentesca.
Le numerose chiese Cortona sono ricche di opere d'arte, e di esse parlerò in un post a parte.
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Un museo che invece custodisce molte tele importanti provenienti da chiese di Cortona e del territorio che la circonda è il Museo Diocesano.
Museo Diocesano |
Una chiesa superiore, divenuta nel '700 il battistero della cattedrale, ed un oratorio inferiore, ad uso della compagnia laicale del Buon Gesù, componeva il complesso.
ingresso posteriore del complesso del Gesù |
La prima opera che accoglie il visitatore è un sarcofago romano sul quale è rappresentato il combattimento tra Dioniso e le Amazzoni.
La chiesa superiore è ad unica navata.
Ha un soffitto ligneo a ottagoni nei quali sono rappresentati i simboli della Passione di Cristo e il suo monogramma.
E' opera di Michelangelo Leggi, detto il Mezzanotte.
Qui sono conservati:
- la tavola dell'Annunciazione (XV secolo) del Beato Angelico
- il trittico Madonna col Bambino e i Santi Nicola, Michele, Giovanni Battista e
Margherita d'Ungheria (XV secolo) di Stefano di Giovanni, detto il Sassetta
- la tavola Madonna col Bambino e i Santi Matteo, Giovanni Battista, Giovanni
Evangelista e Maria Maddalena ((XV secolo) del Beato Angelico
- la tela dell'Assunzione della Vergine coi Santi Benedetto e Scolastica (o
Madonna della cintola del XV secolo) di Bartolomeo della Gatta
- la tavola dell'Assunta (XV secolo) di Martino di Bartolomeo
- la tavola di S.Francesco, S.Bernardino da Siena e S.Antonio da Padova (XV
secolo) di Domenico Michelino
- la Crocifissione (XIV secolo) di Pietro Lorenzetti
- il fonte battesimale in marmo (XV secolo) di Ciuccio di Nuccio .
Nell'ex Sacrestia della chiesa sono raccolte le opere provenienti dalla chiesa di Santa Margherita, distrutta quando si decise di erigire l'attuale Santuario:
- la tavola Madonna col Bambino in trono e quattro angeli (XIV secolo) di Pietro
Lorenzetti
- la tavola Madonna col Bambino (XIV secolo) di Niccolò di Segno
- il frammento d'affresco Andata sul Calvario (XIV secolo) di Pietro Lorenzetti
- il dossale di S.Margherita da Cortona e storie della sua vita (XIII secolo) di
pittore ignoto aretino
- due Madonne col Bambino in marmo (XIV secolo), una attribuita a Gano di
Fazio.
Una volta scesi tramite lo scalone, opera di Filippo Berettini, verso il sottostante Oratorio del Gesù, si può ammirare la tavola Gesù Crocifisso (XIV secolo) di Pietro Lorenzetti.
Oratorio del Gesù - Museo Diocesano |
Negli affreschi delle pareti laterali sono rappresentati i sacrifici del Vecchio Testamento.
Nei tre affreschi della volta sono rappresentati tre episodi del Nuovo Testamento: la Trasfigurazione, la Discesa al Limbo di Gesù e la Conversione di Saulo.
Gli stalli lignei sono un'opera del XV secolo realizzata da Vincenzo di Pietro Paolo da Cortona.
La terracotta policroma della Pietà tra le Tre Marie è stata attribuita alla bottega di Benedetto Buglioni.
Dopo essere di nuovo risaliti in superfice si accede alla Sala Signorelli, nella quale appunto le opere esposte sono quasi tutte state eseguite da Luca Signorelli (XV/XVI secolo):
- il dipinto l'Adorazione dei pastori della bottega del pittore
- la tavola Compianto sul Cristo morto del pittore
- un'altra Adorazione dei pastori opera del pittore
- il dipinto la Comunione degli Apostoli del pittore
- la tavola dell'Allegoria dell'Immacolata Concezione del pittore e collaboratori
- la tavola dell'Assunzione della Vergine del pittore
- la Presentazione di Gesù al Tempio della bottega del pittore
- la Madonna col Bambino e i Santi Michele arcangelo, Antonio da Padova,
Bernardino da Siena e Nicola di Bari della bottega del pittore
- la tavola della Madonna col Bambino e i Santi Francesco, Ludovico da Tolosa,
Bonaventura e Antonio da Padova del pittore e suoi collaboratori.
La sala seguente racchiude pitture dalla Controriforma al Settecento: opere di Zuccari, Crespi e Cappella.
Nelle ultime due sale sono esposti arredi sacri, tra i quali un Calice opera di Michele di Tomè, il Reliquiario Vagnucci di Giusto di Firenze, e il Parato Passerini donato alla cattedrale dalla famiglia Passerini.
Fu fatto confezionare, su disegni di Andrea del Sarto e Raffaellino del Garbo, dal cardinale Silvio Passerini per il Papa Leone X in occasione della visita papale alla città.
Orario: lunedì/domenica aprile/ottobre 10.00/19.00
in ottobre chiuso il lunedì
martedì/domenica novembre/marzo 10.00/17.00
Costo: 5€
NO FOTO (purtroppo!)
CONCLUSIONI
Cortona è una città d'arte ed un vero museo all'aria aperta.
Solo il semplice passeggiare per le sue vie e i suoi vicoli vuol dire respirare l'atmosfera della sua storia.
Ma non si può dire di conoscerla se non si entra nei suoi musei, per approfondire i suoi momenti storici e i capolavori che sono stati creati in ogni epoca.
Per concludere la visita della città poi è necessario entrare nelle sue chiese...ma per scoprire le bellezze artistiche custodite in questi luoghi, vi rimando al mio post "Cortona e le sue chiese".
6 commenti:
ciao molto interessante il tuo lavoro , il mio nome è Manuel Monroy e sto facendo qualche ricerca su il mosaico della villa romana di Ossaia , mi chiedo misure mosaico represanta due pantere con gladium .
le informazioni sarebbe molto utile per me e cercare di scoprire di più sul mosaico.
dal Messico grazie
Ciao Manuel, mi dispiace moltssimo ma non ho trovato notizie sulle misure del mosaico
This has been a most fascinating read! I have enjoyed it thoroughly and appreciate all the research you have put into this Cortona description of art and history.
Thank you very much Maura!
complimenti reportage ricco di particolari e informazioni
Grazie!
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