martedì 5 novembre 2024

Rabat: la Kasbah des Oudayas

Uno dei siti da visitare a Rabat è certamente la Kasbah des Oudayas, situata a Nord-Est della città.

Kasbah des Oudayas 

Kasbah des Oudayas 

Kasbah des Oudayas 

La Kasbah des Oudayas si estende su un'area di 4,5 ettari. E' stato il primo monumento storico classificato in Marocco dal Generale Lyautey all'inizio del XX secolo, e dal 2012 è iscritto con la Medina di Rabat nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco. 

Il sito più antico di quest'area, probabilmente di origine romana e/o fenicia, fu lo Ksar de Benitargas

vestigia romane fuori delle mura della kasbah

vestigia romane fuori delle mura della kasbah

vestigia romane fuori delle mura della kasbah

Nel X secolo su questo sperone roccioso alto 30m che domina l'estuario del fiume Bou Regreg fu costruito un ribat (monastero/avamposto fortificato) dagli Omayyadi di Cordova insieme ai berberi Zenata, per difendersi dai berberi Barghawata. Un nuovo ribat venne poi costruito nel XII secolo dagli Almoravidi (il cui potere aveva sede a Marrakech) per respingere gli Almohadi, ma furono sconfitti e il ribat distrutto.

Il califfo almohade Abd Al-Mu'Min costruì quindi una kasbah circondata da mura in stile magrebino sull'ex ribat, insieme ad un palazzo e a una moschea (1150). 

Le mura almohadi (quattro mura perpendicolari) delimitano ancora la parte settentrionale della kasbah. Raggiungono i 10 m d'altezza e hanno uno spessore da 1 a 3 m. Il lato Nord-Ovest del muro è dotato di 10 torri. Sul lato Ovest si trovavano altre 3 torri (2 sono di epoca almohade). Questo lato della cinta è sormontato da un camminamento con feritoie e da merli piramidali. Il lato Sud-Ovest è inglobato nelle mura costruite in epoca alawita.

tratto Nord-Ovest delle mura alawite

tratto Nord-Ovest delle mura alawite

Tratto occidentale delle mura alawite

tratto occidentale delle mura alawite

La Moschea Jama al-Atiqa (ovvero "Vecchia Moschea"), posta lungo la via principale della kasbah (Avenue el Jamae), fu costruita intorno al 1150 e restaurata nel XVIII secolo da un corsaro inglese.

Avenue el Jamae

ingresso alla Moschea Jama al-Atiqa e minareto

Le sue pareti esterne sono in pietra. L'interno è diviso in sette navate perpendicolari al muro della qibla

 Moschea Jama al-Atiqa

Il minareto a pianta quadrata si trova separato dalla moschea e è stato collegato ad essa solo nel 1940. Le sue facciate sono decorate con archi ciechi.

minareto della Moschea Jama al-Atiqa

minareto della Moschea Jama al-Atiqa

minareto della Moschea Jama al-Atiqa

Il successore di Abd Al-Mu'Min, il califfo Yaqub Al-Mansur aveva come progetto di far divenire l'attuale Medina di Rabat una capitale imperiale (Ribat al-Fath da cui provenne poi il nome "Rabat" della città). Per questo avviò i lavori di costruzione di una grande moschea (rimasta incompiuta e di cui oggi rimane solo il suo minareto, ovvero la Torre di Hassan) e costruì tra il 1195 e il 1199 la porta principale della kasbah, la Bab Al-Kabir ("Porta Grande"), chiamata anche Bab Oudaya.

Bab Al-Kabir

Bab Al-Kabir

La porta è alta 13 m, larga 16 m e lunga 38,60 m. Si trova nell'angolo Nord-Ovest della kasbah. La sua facciata esterna è rivolta a Sud-Est verso la città, mentre quella interna è rivolta a Nord-Est verso la via principale della kasbah (Avenue el Jamae). Pur essendo una porta massiccia non aveva un ruolo difensivo.

Bab Al-Kabir

Bab Al-Kabir

La porta è riccamente scolpita. L'ingresso a ferro di cavallo è circondato da una fascia con motivo decorativo sebka. Questa decorazione è circondata a sua volta da una cornice rettangolare delimitata da un fregio con iscrizione del Corano a caratteri cufici. L'interno della cornice è decorato con motivi floreali, palmette e conchiglie Saint-Jacques. Corona la decorazione una fascia con motivi geometrici. Alla base degli archi vi è una decorazione ad anguilla. Ai lati della porta alcune colonne sorreggono mensole che probabilmente a loro volta sorreggevano un baldacchino o un tetto. La porta è in legno di pino rinforzata da chiodi di ferro.

facciata esterna della Bab Al-Kabir

La facciata interna della porta ha una decorazione molto simile.

facciata interna della Bab Al-Kabir

facciata interna della Bab Al-Kabir

Tra le due facciate si trovano tre camere poste in successione che formano un passaggio curvo. Una camera ha una copertura con volta a botte, mentre le altre due camere sono sormontate da cupole. Una scala conduceva al corpo di guardia.

camere interne alla porta 

camere interne alla porta 

Nel XVIII secolo la porta fu murata e trasformata in prigione. Fu liberata dall'intonaco nel 1916 e restaurata. Oggi la porta è aperta occasionalmente per mostre o eventi. Il passaggio per entrare alla kashah avviene attraverso una porta più piccola che si trova accanto.

ingresso laterale alla porta

Dopo la morte del califfo i lavori da lui previsti furono abbandonati così come la kasbah. Bisognerà aspettare il XVII secolo perché la kasbah ricominci ad assumere una certa importanza.

Nel 1609 Filippo III espulse un milione di Moriscos (persone di discendenza mussulmana o moresca) dalla Spagna e la kasbah, insieme alla città di Salé che si trova sull'altra riva del fiume, accolse due migliaia di questi rifugiati. Alcuni di loro divennero corsari e commercianti di schiavi. 

I corsari, che avevano una flotta che raggiunse il numero di 60 unità pilotate da esperti capitani (Rais), depredavano le navi e rapivano gli equipaggi cristiani per averne un riscatto o venderli come schiavi nel souk che si trovava nella spianata davanti alla porta principale della kasbah. Offrivano al Sultano del Marocco un decimo del loro bottino. Nel 1624, guidati da un pirata olandese, dichiararono Rabat uno Stato autonomo, la cosiddetta Repubblica di Salé. Arrivarono a solcare i mari lontani dell'Islanda, del Canada e del Brasile.

Venne costruita in questo periodo la cosiddetta Plateforme du Sémaphore, una terrazza usata per difesa dagli attacchi provenienti dal mare, posta sul limitare Nord-Est della kasbah

Plateforme du Sémaphore

Plateforme du Sémaphore

Dalla terrazza si può ammirare il panorama sulla spiaggia sottostante, sull'estuario e su Salé.

panorama sull'estuario del fiume e su Salé dalla Plateforme du Sémaphore

panorama sull'estuario del fiume e su Salé dalla Plateforme du Sémaphore

panorama sulla spiaggia e il cimitero di Salé

spiaggia di Rabat

spiaggia di Rabat

Nella zona Nord sotto alla piattaforma vi era una fortificazione (sqala) di forma trapezoidale e una piattaforma di artiglieria.

sqala e piattaforma di artiglieria della kasbah

sqala e piattaforma di artiglieria della kasbah

parapetto e torretta della piattaforma di artiglieria

Per difesa venne costruito anche un tunnel sotto la kasbah, e le mura di cinta furono forate per ospitare 68 cannoni.

Nel XVIII secolo fu aggiunta alla piattaforma una struttura di magazzini (oggi divenuta una scuola e laboratorio di tappeti) e a 25 m ad Est la cosiddetta Torre dei Corsari, una torre rotonda con aperture che accoglievano quattro cannoni puntati sul fiume. La torre, che sorgeva a 3m sopra l'acqua, era nascosta dietro la sqala e coglieva di sorpresa le navi nemiche inseguite.

Torre dei Corsari (estrema destra della foto)

Nel 1666 il sultano alawita Mulay Al-Rashid conquistò Rabat e Salé, ma i corsari rimasero attivi sino all'inizio del XIX secolo quando la kasbah divenne il rifugio di parte della tribù Oudayas, una tribù araba proveniente dal Sahara.

Moulay Abderrahmane assegnò la kasbah a un gruppo di questa tribù espulsa da Fez  (reclutata nell'armata alawita), per difendere la città di Rabat dalle tribù turbolente della regione. E' in questo momento che la kasbah prese il nome da questa tribù di "Kasbah des Oudayas".

Fu durante il periodo alawita che fu aggiunta la sezione Sud-Ovest della kasbah con ampiamento delle mura.

confine tra la kasbah settentrionale e quella meridionale (a sinistra muro del padiglione reale alawita / a destra tratto di mura di epoca almohade)

Fu esteso il lato occidentale del muro almohade e fu costruito al suo limite un bastione eptagonale. 

cinta muraria almohade

muro Ovest della cinta muraria almohade

lato Ovest della cinta muraria della kasbah: punto di giuntura tra il muro almohade (a sinistra) e quello alawita (a destra)

bastione eptagonale

cannone nel bastione eptagonale

Il muro poi piega verso Nord-Est terminando con un bastione trapezoidale per unirsi poi al muro almohade.

tratto Sud delle mura almohadi

bastione trapezoidale 

cannoni del bastione trapezoidale 

tratto di mura alawita (a sinistra) e almohade (a destra)/ torre rotonda punto di congiunzione

Quattro piccole porte danno accesso alla parte meridionale della kasbah e ai giardini.

uno degli accessi alla kasbah meridionale

uno degli accessi alla kasbah meridionale

Venne realizzato tra il 1672 e il 1694 all'estremità Ovest della kasbah un Palazzo o Padiglione reale per il sultano Moulay Ismail, come si legge su un architrave di legno del palazzo.

Padiglione reale

Padiglione reale

E' un Dar Al-Makhzan, ovvero una residenza imperiale per il sultano durante la sua permanenza a Rabat. Il palazzo era infatti la dimora di suo figlio Moulay Ahmed Eddahbi, governatore della regione di Rabat-Salé. 

pianta del palazzo/museo e del giardino

E' una costruzione quasi quadrata, con annessi e dotata di un patio a cielo aperto (oggi con copertura in vetro). Il grande patio è circondato da grandi ambienti rettangolari e piccole dispense. Presenta una torre nell'angolo Sud.

patio del Padiglione reale

patio del Padiglione reale

torre dell'angolo Sud

A queste costruzioni si aggiunsero a Sud-Ovest un oratorio, a Nord-est un hammam e piccoli ambienti intorno ad un piccolo cortile.

hammam

decorazione a zellige dell'hammam

soffitto con buchi per illuminare e far uscire il vapore dall'hammam

Il palazzo presenta decorazioni in pietra e legno con motivi geometrici e floreali.

Il palazzo aveva un giardino racchiuso da mura merlate color ocra che doveva servire come mechouar

mura di cinta dell'antico mechouar

mura di cinta dell'antico mechouar

mura di cinta dell'antico mechouar

costruzione all'interno dell'antico mechouar

capitelli della costruzione all'interno dell'antico mechouar

Il palazzo dopo il restauro del 1917 fu adibito a museo etnografico. Dal 2006 è divenuto il Oudayas, Musée National de la Parure (a cui dedicherò un post a parte).

Oudayas, Musée National de la Parure

Durante il Protettorato francese (1915/1918) furono invece creati nel giardino accanto al museo i cosiddetti Giardini Andalusi, progettati dall'architetto Maurice Tranchant de Lunel, primo ispettore dei Monumenti storici nominato nel 1912.

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Giardini andalusi

Nel 1919 il giardino fu ridisegnato dall'architetto paesaggista Jean Claude Nicolas Forestier con le regole del giardino andaluso studiato mentre lavorava a Siviglia, ispirandosi all'atmosfera dei Giardini dell'Alhambra.

Il giardino è diviso in quattro parterre rettangolari simmetrici bordati di piante mediterranee: olivi, aranci, tamerici, rose, lauri, banani e datura. Le piante sono state scelte in base ai colori e agli odori.

lillà nei Giardini andalusi

fioritura nei Giardini andalusi

fioritura di agapanti

vegetazione dei giardini

pianta di banano

Un bacino posto nella parte alta del giardino serve a irrigare i parterre e alimentare le vasche in pietra situate all'incrocio dei vialetti

bacino per irrigazione

fontana dei Giardini andalusi

fontana dei Giardini andalusi

fontana dei Giardini andalusi

fontana a muro con decorazioni a zellige dei Giardini andalusi

fontana in pietra

Qui vicino si trova anche una noria e una antica vera di pozzo in pietra.

noria

vera di pozzo

Vi sono anche pergole in legno sostenute da pilastri in pietra scolpita. 

pergolato

pergolato

Collegato ai giardini tramite un portale è il noto Cafè Maure costituito da due terrazze con panche e sgabelli per godere del panorama sull'estuario del fiume e sull'oceano.

ingresso al Cafè Maure dai Giardini andalusi

ingresso del Café Maure (dalla kasbah)

Café Maure

Café Maure

panorama dalle terrazze del Café Maure

Qui si può gustare un tè alla menta accompagnato da pasticcini tipici marocchini portati su vassoi dai camerieri in abito tradizionale che si aggirano tra i tavolini.

cameriere con pasticcini marocchini

Un pesante cancello in ferro permette di uscire dai giardini andalusi e dirigersi verso la parte residenziale della kasbah.

cancello in ferro dei Giardini andalusi

Il quartiere residenziale è caratterizzato da vicoli con abitazioni dalle pareti bianche, sulle quali spiccano finestre e portali in pietra scolpita.

vicolo della kasbah

vicolo della kasbah

vicolo della kasbah

piazzetta nella kasbah

vicolo della kasbah

muri d'artista

portale in pietra

antica porta

porta colorata

portale in pietra

portale in pietra

portale in pietra

portale in pietra

il vicolo più fotografato

portale in pietra

portale in pietra

portale in pietra

portale in pietra

portale in pietra...con gatti in attesa

portale blu

portale in pietra


vasi di artigianato marocchino

trifora in pietra

finestra in pietra e grata in ferro battuto

casa con finestre e portale in pietra

Nella spianata davanti alla Bab Al-Kabi, dove si trovava il souk della lana e dove venivano venduti gli schiavi, si trova una fontana decorata a zellige.

fontana a zellige

fontana a zellige...con gatto

Girovagare per le vie e vicoli della kasbah è piacevole e non c'è pericolo di perdersi. Qua e là vi sono negozi di oggetti tradizionali e qualche galleria d'arte.

artigianato locale

artigianato locale

artigianato locale

negozi lungo Avenue el Jamae


CONCLUSIONI                                                                                                                         Abbiamo avuto modo di visitare la Kasbah des Oudayas durante e dopo gli ultimi restauri, e la riqualificazione del sito è stata notevole. La Kasbah des Oudayas costituisce il nucleo dell'antica Rabat e contiene le vestigia di diversi periodi della città, dal regno almoravide al XX secolo. Ha ospitato tribù arabe e alcuni sultani. Ogni generazione ha lasciato il suo segno. Se si è turisti in cerca di luoghi storici e affascinanti sicuramente questo è un luogo da non perdere. 


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